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  • Milan: Taarabt diventa un giallo

    Milan: Taarabt diventa un giallo

    • Andrea Distaso
    Sta assumendo tutti i crismi del caso la situazione al Milan del fantasista marocchino Adel Taarabt. Esaltato come un grande colpo di mercato a costo zero a gennaio, il calciatore classe 1989 di proprietà del QPR è finito nel dimenticatoio nelle ultime settimane collezionado nell'ordine una bocciatura dopo 45' nella tremenda batosta contro l'Atletico Madrid e due panchine consecutive in campionato contro Parma e Lazio. E pensare che il suo avvio in rossonero era stato fulminante, con la rete nel debutto in Serie A contro il Napoli, alla quale aveva aggiunto una serie di prove convincenti e un'altra rete, stavolta decisiva, sul campo della Sampdoria.

    ERA L'UOMO DI SEEDORF - Per caratteristiche fisiche e tecniche, si era giustamente sottolineata la capacità del ragazzo di dare imprevedibilità a una manovra spesso asfittica e piatta, a fronte di un'anarchia tattica altrettanto pronunciata. Taarabt, arrivato per espressa volontà di Seedorf pochi giorni dopo l'insediamento dell'olandese sulla panchina del Milan, è sparito però dai radar proprio nel momento più delicato della gestione dell'olandese e i motivi che hanno portato a questo cambiamento appaiono oggi piuttosto nebulosi. Contro il Parma, il tecnico ha avanzato Montolivo sulla trequarti insieme a Poli e Kakà per dare sostegno all'unica punta Balotelli, mentre nella gara di ieri è stata concessa una nuova occasione all'impalpabile Honda, peraltro palesemente disagio nel ruolo di esterno destro, lasciano il marocchino in panchina per tutti i 90'.

    NIENTE RISCATTO? - In chiave mercato, il Milan vanta un'opzione per riscattare il suo cartellino dal QPR a titolo definitivo per 7 milioni di euro. Un investimento oggi importante per una squadra che ancora non sa quale sarà l'allenatore della prossima stagione (Seedorf rischia ancora l'esonero in caso di pesante ko a Firenze) e che è consapevole di dover intervenire in maniera più organica per rafforzare la rosa nonostante le poche risorse economiche a disposizione. L'impressione è che, dietro le scelte tecniche di Seedorf, ci sia dunque un input dalla proprietà per "risparmiare" il giocatore e indurre a trattare il club proprietario del cartellino su basi diverse. Quasi una riedizione del caso Aquilani, quando il Milan, nella stagione 2011/12, centellinò l'impiego del centrocampista romano per non dover esercitare l'obbligo di riscatto dal Liverpool.

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