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  • Milan: un centrocampo da rifare

    Milan: un centrocampo da rifare

    Anche nella gara contro la Sampdoria che potrebbe rappresentare la pietra tombale sulle ambizioni europee del Milan, Nigel de Jong si è confermato tra i migliori: cannoniere, leader e trascinatore di una squadra con poca personalità e ancor meno qualità. Ma l'olandese è soprattutto il capofila di una truppa di giocatori, tutti concentrati nel reparto di centrocampo, che a giugno farà le valigie e che porrà il problema in casa rossonera di ricostruire un reparto che quest'anno ha stentato molto.

    DE JONG, RINNOVO LONTANO - Anche nel prepartita di ieri, l'ex Manchester City ha preferito glissare sull'argomento rinnovo ma, in un momento di forte recessione economica e nel clima di incertezza che regna sul futuro del club e alla luce di una probabilissima assenza per il secondo anno di fila dalle competizioni internazionali, la sensazione sempre più diffusa è che un accordo sia molto lontano. Il giocatore vuole continuare a guadagnare una cifra vicino ai 3 milioni netti, il Milan gioca al ribasso (offre un biennale da 2 milioni) e nel frattempo si guarda attorno. Una ricerca non semplice, perchè l'oranje non sarà l'unico elemento a partire e questo significa che a giugno chi sarà chiamato a fare mercato dovrà lavorare di ingegno per costruire una mediana migliore di quella di quest'anno.

    ​TANTI SOLDI PER LA MEDIANA - Muntari, dopo la clamorosa rottura con Inzaghi e la scelta (col beneplacito di Galliani) di autoescludersi dall'elenco dei convocabili, andrà via in estate, così come il connazionale Essien (in scadenza di contratto) e Marco van Ginkel, rilanciato troppo tardi da Inzaghi dopo mesi di anonimato è destinato a rientrare al Chelsea dal prestito. Questo significa che, ad oggi, il centrocampo del Milan 2015/2016 sarà composto da Bonavantura,Montolivo, Poli, un Nocerino sulla strada del ritorno e i giovani Mastalli e Modic, che saranno promossi dalla Primavera. Difficile con questi uomini pensare di poter tornare ai livelli di competitività a cui aspira tutto l'ambiente. Il sempre più probabile passaggio di mano da Berlusconi ad un gruppo di investitori cinesi dovrà necessariamente portare in dote risorse economiche e idee, perchè la ricostruzione della formazione rossonera non puà che passare dal centrocampo, reparto per tanti anni fiore all'occhiello. 

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