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  • Milan, Vangioni ha convinto Montella
Milan, Vangioni ha convinto Montella

Milan, Vangioni ha convinto Montella

  • Daniele Longo
L'ascesa di Leonel Vangioni al Milan può ricordare quella di Steven Bradbury, noto ex pattinatore, ricordato per aver vinto la medaglia d'oro alle Olimpiadi passando ogni turno di qualificazione grazie alla caduta di tutti i suoi concorrenti. Una caduta, se così possiamo considerarla, simile a quella di Mattia De Sciglio, Davide Calabria e Luca Antonelli che, con i loro infortuni hanno prima bloccato di fatto la stagione dell'ex River Plate a gennaio e poi agevolato l'ingresso dell'undici titolare di Vincenzo Montella da cui non ha nessuna intenzione di uscire.

CRITICHE IMMERITATE - Troppo spesso, negli ultimi anni, al Milan sono arrivati dei giocatori a parametro zero che non hanno lasciato il segno. Questa aura di pessimismo ha accompagnato anche i primi mesi in rossonero dell'argentino, bocciato preventivamente dai più prima ancora di aver avuto un'occasione. Nei primi sei mesi ha atteso con impazienza il suo momento, conscio che 105 presenze con una maglia prestigiosa come quella del River Plate non si raccolgono per caso. Contro la Sampdoria Montella ha voluto adattare Romagnoli come terzino sinistro, c'erano state anche le visite mediche con Caceres. Segnali che avrebbero mandato sottoterra l'umore di qualsiasi atleta.

LA SVOLTA - Con il Bologna, però, Montella sceglie proprio Vangioni che, a sorpresa, risulta tra i migliori in campo. Nelle ultime 4 partite il Milan ha ottenuto 10 punti preziosi contro avversari temibili. Vangioni ha tenuto botta, a livello difensivo, contro i vari Krejci, Felipe Anderson, Chiesa e Berardi. Senza far mancare l'apporto in fase offensiva, grazie a una buona intesa con Deulofeu.

MONTELLA LO PROMUOVE - “Mi sono ricreduto su di lui. Anche se quando è arrivato era infortunato, in più arrivava dal Sudamerica quindi la parte tattica era difficile da apprendere per lui. Dopo il periodo di adattamento, ho voluto trattenerlo per poterlo studiare al meglio perchè non ero sicuro delle sue qualità. Ora le sta dimostrando“. Queste le parole del tecnico rossonero, la migliore soddisfazione per el 'Piri' soprannome che si porta dietro dai tempi del  Newell's Old Boys, la squadra del suo cuore.  Ieri contro il Sassuolo era partito malissimo, causando anche un intervento dubbio in area di rigore su Berardi. 10 minuti di difficoltà, poi la risposta e il duello contro il 25 neroverde, a conti fatti, non lo ha visto soccombere. Sia chiaro, non stiamo parlando di un fenomeno, ma di un giocatore che da flop annunciato ha smentito tutti, dimostrando di poter dire la sua in questo Milan. Con buona pace dei critici prevenuti. 

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