Milanmania: Balotelli? Meglio Cutrone
Ci eravamo lasciati un paio di settimane fa con la proposta provocatoria di tagliare Mario Balotelli dal "roster" del Milan a stagione in corso, esasperati dall'atteggiamento incredibilmente rinunciatario mostrato dall'attaccante rossonero nelle recenti apparizioni. Passata la burrasca di Milan-Genoa e accolti con moderatissima soddisfazione i discreti scampoli di partite con Napoli e Torino, siamo nuovamente punto e a capo. Difficile trovare aggettivi per descrivere la reazione che può aver suscitato la prestazione di Balotelli nella sfida di Coppa Italia Con l'Alessandria.
Su queste pagine si è già correttamente evidenziato (leggi QUI) come Menez abbia stravinto la sfida a distanza per un posto al fianco di Bacca dopo l'incidente occorso a Niang. Quello che torniamo a ribadire è la necessità di prendere d'ora in avanti provvedimenti forti, drastici e ancora una volta ci appelliamo all'arma della provocazione. Dato per scontato che Mario Balotelli giochi con l'entusiasmo di un impiegato del catasto (con tutto il rispetto per questa figura professionale) e che probabilmente abbia già preso atto del fatto che, dichiarazioni pubbliche a parte, il Milan non lo riscatterà in estate, che senso ha continuare ad infliggergli il "fastidio" di dover scendere in campo se il numero 45 non è animato da alcuno spirito di rivalsa dopo tante critiche, da nessuna voglia di dimostrare di poter essere ancora un giocatore importante, di essere semplicemente qualcuno e non un bambino viziato che pare non avere ancora idea di cosa fare da grande?
Nella formazione Primavera di Christian Brocchi c'è un ragazzo niente male, Patrick Cutrone, classe 1998, uno che il Milan è andato a prelevare da una società della provincia di Como e che ha formato con pazienza nel proprio settore giovanili, ottenendo in cambio caterve di gol con la formazione Allievi e buone risposte anche con la "seconda squadra" rossonera, di cui è capocannoniere in campionato con 9 gol, l'ultimo nello scorso weekend con la Salernitana. E' giovane, ha talento e soprattutto, come qualsiasi ragazzo della sua età che ha coronato il più classico dei sogni, ha voglia da vendere. Voglia di emergere, di provare a dimostrare di potersi meritare un posto con i grandi e, aspetto ancora più importante, voglia di divertirsi ancora per molto. Perchè il calcio è un gioco prima che un lavoro per questi ragazzi e con gioia andrebbe vissuto e affrontato. E allora largo ai Cutrone e al largo i Balotelli!
Su queste pagine si è già correttamente evidenziato (leggi QUI) come Menez abbia stravinto la sfida a distanza per un posto al fianco di Bacca dopo l'incidente occorso a Niang. Quello che torniamo a ribadire è la necessità di prendere d'ora in avanti provvedimenti forti, drastici e ancora una volta ci appelliamo all'arma della provocazione. Dato per scontato che Mario Balotelli giochi con l'entusiasmo di un impiegato del catasto (con tutto il rispetto per questa figura professionale) e che probabilmente abbia già preso atto del fatto che, dichiarazioni pubbliche a parte, il Milan non lo riscatterà in estate, che senso ha continuare ad infliggergli il "fastidio" di dover scendere in campo se il numero 45 non è animato da alcuno spirito di rivalsa dopo tante critiche, da nessuna voglia di dimostrare di poter essere ancora un giocatore importante, di essere semplicemente qualcuno e non un bambino viziato che pare non avere ancora idea di cosa fare da grande?
Nella formazione Primavera di Christian Brocchi c'è un ragazzo niente male, Patrick Cutrone, classe 1998, uno che il Milan è andato a prelevare da una società della provincia di Como e che ha formato con pazienza nel proprio settore giovanili, ottenendo in cambio caterve di gol con la formazione Allievi e buone risposte anche con la "seconda squadra" rossonera, di cui è capocannoniere in campionato con 9 gol, l'ultimo nello scorso weekend con la Salernitana. E' giovane, ha talento e soprattutto, come qualsiasi ragazzo della sua età che ha coronato il più classico dei sogni, ha voglia da vendere. Voglia di emergere, di provare a dimostrare di potersi meritare un posto con i grandi e, aspetto ancora più importante, voglia di divertirsi ancora per molto. Perchè il calcio è un gioco prima che un lavoro per questi ragazzi e con gioia andrebbe vissuto e affrontato. E allora largo ai Cutrone e al largo i Balotelli!
