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  • Milanmania: il 'giuoco' delle tre carte

    Milanmania: il 'giuoco' delle tre carte

    • Andrea Distaso
    Un'altra "settimana tipo" se n'è andata. Tutto nella norma, di questi tempi: il Milan che gioca male ma che quanto meno porta via da Bologna 3 punti che autorizzano ancora a sperare nel sesto posto e la consueta rassegna di dichiarazioni e di indiscrezioni come in società regnino sovrani il caos e l'incertezza su quello che ne sarà del futuro del club. L'ennesimo colpo di teatro dell'istrionico Berlusconi, con tanto di video autocelebrativo e i messaggi poco distensivi verso gli eventuali investitori cinesi, hanno complicato ulteriormente un quadro già di per sè confusionario e poco rassicurante per il futuro. Berlusconi pretende garazie dai cinesi prima di privarsi del suo Milan? Benissimo, può essere una pretesa condivisibile. Magari lo sono meno i modi, visto che questo ultimi hanno fatto in mondovisione la figura degli sprovveduti e di gruppi imprenditoriali italiani disposti oggi a buttare soldi nel calcio italiano non se ne intravedono. E' tutt'altro che da escludere che già domani lo scenario possa essere completamente ribaltato, perchè mai come in questo periodo è difficile stabilire quali pensieri attraversino la mente del patron. E' il gioco delle tre carte, anzi il giuoco.

    DOV'E' IL GIUOCO? - Lo stesso giuoco che anche i più inguaribili sostenitori di Brocchi e più in generale del Milan continuano a non vedere, nonostante Berlusconi si ostini a descrivere la squadra gestita dal predecessore Mihajlovic come la più brutta di sempre e abbia evidenziato i presunti progressi della ultima settimana. Di giuoco non ce n'è e non ce ne sarà mai fintanto che i calciatori alla corte di qualsiasi allenatore saranno questi, basterebbe rassegnarsi... Persino il Brocchi di turno, oggi difeso a spada tratto dal Silvio nazionale soltanto perchè lì ce l'ha messo lui, rischia di diventare presto (dopo la finale di Coppa Italia del 21 maggio) il nuovo oggetto degli strali presidenziali per fare spazio ad un altro candidato alla panchina.

    CONFONDERE LE ACQUE - Montella, Giampaolo, Lippi, Pellegrini, la conferma dello stesso Brocchi. Se ne sono dette e sentite tante, troppe, nelle ultime settimane anche circa la conduzione tecnica del Milan della prossima stagione. E' sempre il giuoco delle tre carte, dove l'unico obiettivo è di confondere le acque, di dare una parvenza di progettualità e di chiarezza di idee lì dove non ci sono. Un po' come quella di continuare ad accostare Ibrahimovic ai colori rossoneri sperando di riaccendere un entusiasmo sopito da tempo nei tifosi. Non resta che aspettare le ultime due partite stagionali prima di addentrarsi nella solita estate delle incognite, sperando che non sia anche quella delle ennesime illusioni.

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