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  • Milanmania: Lapadula meglio di Bacca

    Milanmania: Lapadula meglio di Bacca

    • Luca Serafini
    Arriva dal Pescara, dove peraltro ha segnato una montagna di gol trascinando la squadra in serie A. Per di più, non ha un cognome suggestivo e per liberarsi da un destino anagrafico avverso bisogna diventare Tomba o Kakà, altrimenti l'etichetta continuerà ad alimentare sempre e solo ironia.

    Lapadula in ogni caso è diventato un idolo in questa San Siro rimpicciolita ed è una delle poche, vere risorse nello scarno forziere di Montella. Tanto da farsi amare ed apprezzare assai più di Bacca, il quale pure ha acceso di fatto la sua carriera a 27 anni, a Siviglia. Non è oggi soltanto una questione di gol, che il colombiano peraltro segna con il contagocce mentre Lapadula ne ha firmati alcuni pesantissimi con questa maglia.

    E' una questione di peso, inteso come incidenza sul gioco e nell'economia di una squadra che fa della fame, assai più che la tecnica, il suo fuoco sacro. Bacca si è imborghesito sperando, alla fine della scorsa stagione, di ricevere il premio ai 18 gol e al terzo posto nella classifica cannonieri con la sua squadra invece tristemente fuori dall'Europa. Suonavano nelle orecchie sirene francesi e spagnole, inglesi e tedesche, infine cinesi, ma Bacca è rimasto al Milan con l'aria di chi a proposito stia quasi facendo un favore. Umanamente comprensibile, così come la frustrazione nel capitare nell'unico Milan degli ultimi 30 anni in cui segnare tanto non sposta la storia di un filo.
     
    Nel frattempo però Lapadula raspa la terra con lo zoccolo nervoso, mangia l'erba, ha la voglia matta. Contro il Cagliari entra e in tempo reale si prende un fallo dal limite, procura un'ammonizione, scalcia e sgomita come Bacca e Niang (questo rischia di diventare addirittura un "caso" se non registra progressi e non si dà una svegliata) non hanno fatto nell'intero girone di andata. Fino a inventarsi quell'opportunità, quell'occasione, in mischia e poi per terra, che Bacca ha fin lì ha soltanto atteso. A San Siro come a Doha.

    Difficile dire chi sia più bravo fra uno e l'altro, parliamo comunque di due centravanti che non fanno parte dell'Olimpo, molto semplice invece affermare senza dubbio alcuno che in questa squadra, bisognosa come l'aria del sudore di tutti, sia indiscutibilmente più prezioso Lapadula. Anche se poi a fruirne diventa lo stesso Bacca, perché in realtà a fruirne alla fine è il Milan. Così come dev'essere.

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