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  • Milanmania: Montella ridà ambizione, ma il centrocampo resta un limite

    Milanmania: Montella ridà ambizione, ma il centrocampo resta un limite

    Un'altra piccola significativa svolta a Firenze ha rappresentato il dopopartita. Da Allegri a Brocchi nell'ultimo ciclo di allenatori rossoneri, con l'eccezione di Seedorf, avremmo ascoltato parole di soddisfazione estrema per uno 0-0 "sul campo di una squadra che sarà protagonista al vertice in campionato" e che si è trattato "di una prestazione importante del Milan". Montella ha spiazzato tutti con quel suo "squadra promossa con voti molto bassi" per il semplice fatto che "ha subito troppo dimostrando poco coraggio". Eppure è stato il terzo risultato utile consecutivo e senza prendere gol. Un dato già di per se' confortante per suonare le trombe.


    In effetti il centrocampo resta lo specchio fedele dei limiti milanisti: non supporta come dovrebbe e non difende come potrebbe. Se attaccato balla paurosamente e perde quasi ogni duello frontale, se in condizione di costruire è lento e impreciso. Il "mercato" abbonda puntualmente di punte, terzini e centrali, ma in mezzo al campo restano i soliti interpreti limitati numericamente e per qualità.

    Montella ha schiacciato un tasto importante ridando respiro ad ambizioni molto sopite, va ridata autostima a un gruppo che ne ha poca e che può guadagnarne attraverso i risultati, e a una tifoseria che oltre ai punti e alla classifica continua a guardare con sospetto un cambio societario ancora lontano dalla trasparenza e dalla concretezza. Un fattore questo che incide molto sulla tranquillità di un ambiente da ricostituire in campo e fuori.


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