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  • Milik, keep calm: da Galloppa a Baggio, ecco chi ha fatto doppio (o triplo) crac

    Milik, keep calm: da Galloppa a Baggio, ecco chi ha fatto doppio (o triplo) crac

    • Marina Belotti
    Nel match di qualificazione mondiale tra Polonia e Danimarca l'attaccante partenopeo Arek Milik ha riportato la rottura totale del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Incredibilmente è rimasto in campo, zoppicando ma stringendo i denti. Eravamo abituati a vedere calciatori rotolare, piangere e strappare l'erba dal terreno per un infortunio simile, invece lui "sentiva solo un pò di dolore", come riporta Adam Nawałka, ct della Nazionale polacca.

    E così i medici si sono lanciati in previsioni di un recupero lampo per il goleador azzurro, ma attenzione: molti campioni dopo essere incappati nello stesso infortunio hanno fatto doppio crac. Solo alcuni sono tornati più forti di prima, altri sono rimasti segnati e alcuni si sono addirittura ritirati dal calcio giocato.

    CHI E' RICADUTO - Uno dei più sfortunati e dei più giovani è Thiago Alcantara, centrocampista del Bayern Monaco classe '91, ragazzo promettente che nel 2010 era stato inserito nella lista stilata da Don Balón come uno dei migliori calciatori nati dopo il 1989. Ma nel 2012 è costretto a saltare gli Europei per la rottura del collaterale mediale del ginocchio destro e la maledizione si ripete a meno di un mese da un'altra competizione importante, il Mondiale 2014, quando a metà maggio si infortuna nuovamente allo stesso legamento: operato, salta il Mondiale. Rientra il 7 ottobre dello stesso anno, ma dopo soli due giorni incappa nello stesso identico infortunio che lo porta nuovamente sotto i ferri. 

    Fin troppo nota poi la vicenda dello sventurato Giuseppe Rossi: Il 26 ottobre 2011 si rompe il legamento crociato anteriore del ginocchio destro e il 13 aprile 2012, quando sembra ormai pronto per scendere in campo, subisce una ricaduta che lo costringe ad altri due interventi chirurgici. Il 5 gennaio 2014 è però di nuovo ko: lesione legamentosa al ginocchio destro. Arriva l'estate ma invece che rientrare, deve sottoporsi a un nuovo intervento di pulizia cartilaginea per sovraccarico articolare.

    Guido Marilungo con la maglia dell'Atalanta batte il record per la velocità di ricaduta: il 18 marzo si rompe il legamento crociato anteriore del ginocchio destro e, nello stesso punto, nella sfida contro il Cesena del novembre 2012 di Coppa Italia, fa ancora crac a 42' dal rientro in campo.

    Il centrocampista Daniele Galloppa è invece tristemente famoso per aver rimediato quattro gravi infortuni in sole cinque stagioni. Il 10 agosto 2010 subisce un trauma distorsivo al ginocchio sinistro nell'amichevole Parma-Shakhtar Donetsk. Il 21 ottobre 2012 in Parma-Sampdoria lascia ancora il terreno di gioco in anticipo per una lesione al legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro, lo stesso operato in precedenza. Il 31 luglio si procura la lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio destro in un'altra amichevole, questa volta contro il Marsiglia. Subisce una nuova operazione, il Modena lo tessera a parametro zero, ma il 7 febbraio 2016 incredibilmente si rompe il legamento crociato anteriore del ginocchio destro. Ora è svincolato.

    CHI CE L'HA FATTA- Che futuro attende Milik? Sarebbe bello potesse seguire le orme di Roberto Baggio. Dopo aver subìto diversi infortuni anche gravi lungo la sua carriera, si è sempre rialzato più forte di prima. Anche all’inizio del 2002, quando con il Brescia si procura la rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro con lesione del menisco: riesce a tornare in campo dopo soli 77 giorni dall’operazione e si riprende in pieno: salva le Rondinelle dalla retrocessione ed entra nella storia. 

    Anche Cristiano Lucarelli è stato protagonista di una miracolosa ripresa record: nel 2010, per lo stesso infortunio di Milik, a 35 anni, rientrò in campo a soli 88 giorni dall'operazione. "Speriamo si ripeta anche con Milik, magari in 99 giorni", ha detto il Professor Mariani che l'ha operato, seguito dalle dichiarazioni del medico del Napoli, Alfonso De Nicola, anche lui ottimista: "I tempi saranno più brevi di quelli che dichiariamo per precauzione. Diciamo tre mesi, tre mesi e mezzo, ma speriamo anche molto meno. A gennaio dovremmo vederlo correre. Non vogliamo forzare il recupero e lavoreremo per farlo riprendere al massimo." 
    Prudenza però, in questo caso 'one is better than two.'

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