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  • Milik ko, De Laurentiis e Sarri avevano ragione

    Milik ko, De Laurentiis e Sarri avevano ragione

    • Giovanni Scotto

    Milik ko, chissà quando tornerà. Febbraio, marzo: i tempi sono questi. 33 milioni investiti e "congelati" in attesa di tempi migliori. Ci vogliono mesi di pazienza, senza contare la perdita dal punto di vista tecnico. Un conto molto salato da pagare, col Napoli al verde e ora a secco di attaccanti. Tutta colpa delle vituperate nazionali, attaccate senza sosta nel recente passato da De Laurentiis e Sarri. Il presidente si è da sempre battuto contro l’attuale sistema, ritenuto iniquo e profondamente dannoso per i club titolari del cartellino dei calciatori che debbono, volente o nolente, sottostare alle condizioni imposte dalle rispettive federazioni.

    RISARCIMENTI - Il presidente del Napoli fu tra i primi a invocare l’indennizzo per i giocatori reduci da infortuni occorsi durante le gare con le rispettive selezioni. E difatti la FIFA riconoscerà alla società partenopea una somma pari a circa 1.430.000 euro, qualora dovesse essere confermato lo stop di quattro mesi per Milik. Il calcolo viene effettuato moltiplicando la paga giornaliera dell’atleta (circa 3500 euro) per il numero di giorni di stop. Un “brodino” che non servirà a placare la rabbia di De Laurentiis, già contrariato dalle regole di un calcio che ha spesso definito “vecchio” e non al passo con i tempi. Celebre una sua uscita sul tema, che all’epoca scatenò non poche polemiche. Era l’estate del 2011: “Sono contrario alle nazionali, come fa un calciatore, in così poco tempo, ad adattarsi a moduli di gioco e a compagni che conosce poco? Messi, poi, ha sbagliato ad andare, si è sputtanato. Io sono contrario a mandare i giocatori in nazionale. Come fanno ad essere allenati in poco tempo, insieme ad altri compagni con cui non hanno mai giocato, con una mentalità di un altro allenatore. Io sono contrario a far andare i giocatori a queste competizioni. Dovrebbero andare quelli che hanno vent’anni che hanno bisogno di questa vetrina”.

    SARRI FA ECO - Sarri come De Laurentiis. Sul tema in questione, la linea di pensiero è praticamente la stessa. L’allenatore si è da sempre lamentato dell’organizzazione del calendario, sfalsato appunto dagli impegni delle nazionali. Già a Reggio con il Sassuolo, nella sua gara d’esordio sulla panchina del Napoli, fece riferimento al problema: “Il danno provocato dal calendario internazionale è enorme, lascerò a breve tanti calciatori per le Nazionali. Quando torneranno, se dovessero farsi male, sarà colpa mia. È una situazione da rivedere profondamente. La storia delle Nazionali mi va giù da anni, non ce la faccio”. Così fino ai giorni nostri, con la delusione mascherata a fatica dopo Napoli Milan dello scorso agosto, quando fu chiamato a commentare il ritorno di Reina in nazionale: “E’ reduce da un infortunio muscolare, è un peccato interrompere il recupero in un momento così delicato”. Mai salti di gioia, nemmeno per il ritorno tra le furie rosse dell’intoccabile Callejon. I timori e le difficoltà riscontrate nell’organizzare il lavoro con un gruppo ridotto all’osso, privo di tantissimi dei suoi big, hanno trovato nuove conferme dalle pessime notizie giunte dalla Polonia. Un weekend rovinato da quel colpo subito da Milik al 40’ del primo tempo. Un infortunio che mette nei guai Sarri e De Laurentiis, pionieri della crociata anti-nazionale. 

     

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