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  • Mio figlio firmerà un contratto in Serie A: cosa devo sapere per non farmi fregare?

    Mio figlio firmerà un contratto in Serie A: cosa devo sapere per non farmi fregare?

    • Jean-Christophe Cataliotti
    "Gentilissimo Procuratore,

    mi piace e seguo spesso la sua rubrica dove risponde a "gente comune" che in qualche modo si trova a confrontarsi, per diverse questioni, con un mondo del calcio che appare sempre più complicato e, ai più, incomprensibile.

    Sono il papà di un giovane calciatore di tredici anni (quattordici a luglio) che milita attualmente in una società dilettantistica, ma se tutto andrà bene, e se Dio vorrà, dalla prossima stagione passerà a giocare in una società professionistica (serie A). Per questo, vista la mia totale "ignoranza" in questioni di calcio, le rivolgo alcune domande, provando a capire quali siano le giuste scelte da fare per cercare di realizzare al meglio il sogno di mio figlio.

    1) Il prossimo (e primo) tesseramento con la società professionistica varrà ancora per un solo anno o, come dicono molti, sarà pluriennale? e di quanti anni? Sono comunque scelte obbligate o da stabilire insieme?

    2) Se nel corso di questi anni di tesseramento la società e/o il ragazzo non troveranno più le giuste motivazioni per continuare il rapporto, si potrà risolvere tale vincolo? e come? 

    3) Il ragazzo avrà già bisogno, sempre come mi dicono molti, di essere seguito da un procuratore? se si perché?

    Ringraziando per la disponibilità, i migliori saluti
    ". 

    Intanto sono io a ringraziare lei perché pone degli interrogativi a cui i genitori spesso non sanno dove e da chi trovare risposta. 

    Mi rivolgo, quindi, non solo a lei, ma a tutti quei genitori che potrebbero trovarsi nella sua stessa situazione con un figlio che si appresta a sottoscrivere un importante tesseramento (insieme ai genitori essendo minorenne!) con una società professionistica di serie A e legittimamente si interrogano sulle eventuali criticità di questo passo.

    Ebbene, ecco le risposte:

    1) Quando suo figlio compirà 14 anni il suo status di calciatore, tesserandosi presso una società professionistica, diventerà quello di "giovane di serie". Tali calciatori assumono un particolare vincolo atto a permettere alla società di addestrarli e prepararli all'impiego nei campionati disputati dalla stessa fino al termine della stagione sportiva che ha inizio nell'anno in cui il calciatore compie anagraficamente il 19° anno di età (così dispone l'art. 33 delle NOIF). In pratica, a seguito del tesseramento (che, quindi, non sarà annuale) presso una società professionistica (A, B, Lega Pro), il calciatore giovane di serie sarà vincolato alla società di appartenenza per tutta la durata della sua carriera calcistica giovanile. E la stessa società avrà diritto di stipulare con il calciatore il primo contratto di calciatore professionista, la cui durata non potrà essere superiore ai tre anni.

    2) Quanto alle ipotesi di svincolo, i calciatori "giovani di serie" possono essere svincolati o per rinuncia da parte della società oppure in caso di inattività per rinunzia o esclusione dal campionato della società di appartenenza. In altre parole, e per rispondere più semplicemente, se il calciatore non è contento, vuole cambiare società o altro ancora, non potrà farlo così facilmente. Ecco che la scelta di firmare il primo tesseramento come giovane di serie deve essere ponderata sempre molto bene. Resta, tuttavia, la possibilità che il calciatore stesso venga trasferito, a titolo definitivo o a titolo temporaneo, ad altra/e società proprio come avviene per i calciatori professionisti e proprio nelle stesse sessioni di mercato riservate a questi ultimi.

    3) Procuratore sì o procuratore no? Il procuratore potrebbe diventare importante laddove, come abbiamo visto al punto 2), il ragazzo voglia cambiare società. Spetterà, infatti, al procuratore parlare con la società presso la quale è tesserato il giovane calciatore per cercare di trovare soluzioni sportive alternative. Si ricordi che i procuratori non hanno diritto a nessun compenso per l'attività prestata a favore di giovani calciatori non ancora professionisti! I procuratori, infine, possono anche essere chiamati a occuparsi dei contratti di sponsorizzazione tecnica per i loro giovani assistiti.

    Tanti saluti anche a lei e in bocca al lupo!



    Jean-Christophe Cataliotti – www.footballworkshop.it

    Scrivi la tua lettera a : avvcataliotti@libero.it
     

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