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  • Mistero Milito: assenza inspiegabile

    Mistero Milito: assenza inspiegabile

    • Gianluca Minchiotti

     

    Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Chivu (68' Stankovic); Cambiasso, Zanetti; Sneijder; Eto’o, Milito (92' Materazzi), Pandev (79' Muntari). E' la formazione, con i cambi, schierata dall'Inter nella finale di Champions League del maggio 2010 contro il Bayern Monaco.

    Sono passati meno di due anni e ieri, in occasione dell'andata degli ottavi di finale di Champions League contro il Marsiglia, ben nove dei quattordici nerazzurri schierati da José Mourinho al Santiago Bernabeu sono stati impiegati da Claudio Ranieri al Veldrome (l'Inter a Marsiglia: Julio Cesar; Maicon (1' st Nagatomo), Lucio, Samuel, Chivu; Zanetti, Stankovic, Cambiasso; Sneijder; Forlan, Zarate (18' st Obi).

    E gli altri cinque? Eto'o, Materazzi, Pandev e Muntari non ci sono più. Ne resta uno, Milito, ed è legato a lui il più grande mistero della formazione presentata dall'Inter contro la squadra di Didier Deschamps.

    Milito ieri stava bene (la febbre di cui ha parlato Ranieri a questi livelli è un ostacolo di poco conto); Milito fa parte della vecchia guardia, quella alla quale Ranieri aveva deciso di affidarsi nella sfida contro i francesi; Milito, nonostante una stagione non straordinaria, è tuttora il miglior uomo gol dell'Inter (i numeri non mentono).

    Perché, quindi, preferirgli in un match così delicato due attaccanti che in questa stagione hanno problemi enormi a trovare il gol? E perché poi farlo riscaldare per 40' minuti senza farlo scendere in campo?

    Sono domande che peseranno come un macigno, in caso di eliminazione dell'Inter dalla Champions, sulla riconferma di Ranieri per la prossima stagione. Specie ripensando alle occasioni fallite da Zarate e Forlan e nel primo tempo. Cosa avrebbe fatto il Principe al loro posto?


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