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  • Nuovo Di Gennaro:| Illumina e segna a Modena

    Nuovo Di Gennaro:| Illumina e segna a Modena

    Non solo a Napoli (con Maradona), a Firenze (con Antognoni, Baggio e Rui Costa), a Roma (Totti), nella Milano rossonera (Schiaffino, Rivera, Gullit e Savicevic) o a Torino sponda bianconera (Sivori, Platini e Del Piero): la magia del numero 10 ha fatto e sta facendo la storia anche a Modena. L’ha fatta nei primi anni sessanta con il brasiliano Cinesinho e in tempi più recenti con Pasino, chiamato dal padre Rubens proprio in omaggio a un altro giocatore che talvolta ha indossato questa maglia nel Modena, l’argentino Rubens Merighi.
     

    La sta facendo adesso con Davide Di Gennaro, il miglior talento visto sotto la Ghirlandina negli ultimi anni, definizione data con l’abituale schiettezza da Domenico Giampà nell’ultima intervista rilasciata in città prima della partenza per Catanzaro. Allora qualche dubbio c’era, perché Di Gennaro non aveva combinato molto in maglia gialloblù. Certo, si era presentato con uno straordinario e decisivo gol alla Reggina in Coppa Italia poi era sparito anche a causa di un infortunio. Insomma, sempre il solito Di Gennaro, veniva da pensare, lo stesso di Bologna, Genoa, Reggio Calabria, Livorno e Padova, quando faceva intravvedere il suo indiscutibile talento solo a sprazzi.

     

    Una carriera, la sua, che non è mai decollata. Ci era andato vicino la scorsa stagione a Padova, dove stava disputando un buon campionato. Ma poi a causa del solito infortunio e dell’esplosione di Stephan El Sharaawy non era andato oltre le 17 presenze con 5 reti, suo record in fatto di gol. A Modena Di Gennaro lo aveva voluto Cristiano Bergodi e l’esonero del tecnico di Bracciano per lui era stato un duro colpo da assorbire.
    Con Agatino Cuttone, poi, non aveva mai legato, arrivando al punto di chiedere il trasferimento proprio nelle ultime battute del mercato invernale
    . Trasferimento che Fausto Pari si è ben guardato dal concedergli.

    Poi è tornato Bergodi e Di Gennaro, come tutto il Modena, si è trasformato. Lui forse più degli altri perché ha cominciato a giocare come sa, da vero numero 10. Dribbling, assist ma anche gol. Tanti, perché con 8 reti (di cui tre su rigore) Di Gennaro è il capocannoniere del Modena. L’ultimo sigillo sabato scorso a Livorno, un tiro dagli undici metri perfetto che ha regalato ai canarini il momentaneo pareggio.
     

    Questa sembra essere la stagione della svolta per il fantasista originario di Milano e cresciuto nelle giovanili del Milan. Davide compirà 24 anni il prossimo 16 giugno e sta per entrare nel pieno della maturità. Molto probabilmente l’estate prossima sarà un uomo mercato. Ma adesso deve pensare al Modena che per salvarsi in fretta non può prescindere da lui. Come un tipico 10 che si rispetti durante la gara Di Gennaro si accende a intermitteza, ma quando lo fa abbaglia gli avversari, che salta in dribbling con grande facilità per poi servire palloni d’oro ai compagni o cercare la soluzione personale. Nel Bergodi bis è un po’ cambiato il suo modo di giocare. Prima si muoveva soprattutto in verticale per vie centrali, trovando spesso la strada intasata da avversari ma anche da compagni. Ora svaria più di prima sulle corsie esterne, soprattutto su quella destra per poi rientrare e battere a rete con il sinistro, il suo piede naturale.

     

    Inoltre beneficia anche della presenza di Ardemagni, uno che sa fare reparto da solo, ma anche uno che se gli dai il pallone sa come restituirtelo, cosa che non riusciva a Bernacci. E soprattutto a guidarlo dalla panchina c’è Cristiano Bergodi, che per lui ci ha messo la faccia. Di Gennaro lo sa e mai come in questo momento a Modena la fantasia è al potere.


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