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  • Moggi:|Calciopoli, qualcuno ha la memoria corta

    Moggi:|Calciopoli, qualcuno ha la memoria corta

    Non c’è mai sosta nel calcio, si è fermato il campionato, sul proscenio la nostra nazionale per un’amichevole a Ginevra contro il Brasile, dove trovano posto i giovani migliori pronti a trasferirsi in Europa: una presentazione più che una partita, un calcio divertente da entrambe le parti, senza tatticismi. Il migliore Julio Cesar, buoni i giovani Oscar e Neymar senza però dare sensazioni di grandezza, di Hulk sappiamo già tutto, comedi Hernanes e Kakà. Se il Brasile è questo il ct Scolari avrà molto da lavorare. Migliore in campo Balotelli, e non è brasiliano. Poi il calcio che conta, si fa per dire, Italia impegnata a Malta per le qualificazioni, uno 0-2 un po’ sof ferto perché l’impegno è stato preso sottogamba, vista la caratura dell’avversario che pochi giorni prima aveva preso 6 gol dalla Bulgaria.


    Poco attendibile
    Chiuso il sipario sulla nazionale ecco il campionato, vigilia di Pasqua, tiene banco Inter-Juve, una volta grande partita, ora non più e non per colpa della Juve. E ovviamente non potevano non riaffiorare le solite polemiche con allusioni a Calciopoli. Il presidente del Napoli, dr.De Laurentiis, rilascia un’intervista spiegando come si potrebbe migliorare il mondo del calcio. Attendibile nei propositi, meno quando, parlando del campionato, ha detto: «La Juve è una grande squadra, anche se ha vinto in maniera non proprio diretta come ha spiegato Calciopoli». Le ultime parole fanno pensare che non abbia letto le motivazioni di 1° grado, ci viene così spontaneo chiedergli di quale Calciopoli parli, quello mediatico o quello nei tribunali. In quello nelle aule di tribunale le motivazioni dicono di un campionato e sorteggio regolari, nessuna partita alterata. Questo non è un invito a correggersi, è solo un modo per spiegare una realtà diversa che ha distrutto persone e famiglie incolpevoli, anche se l’Appello del rito abbreviato ha reso giustizia, assolti tutti gli arbitri «per non aver commesso il fatto». Sarebbe stata cosa più giusta se avesse detto come i dirigenti juventini cercavano di evitare i colpi bassi che nel calcio sono all’ordine del giorno: l’unica cosa della quale potevano essere giudicati colpevoli. Siccome non è successo, ci potrebbe spiegare il dr.De Laurentiis perché, in occasione di una presentazione del calendario di serie A, sia fuggito imbufalito, approfittando di un passaggio datogli da un tifoso in motorino e senza casco, non prima però di aver gridato ai colleghi e non «siete tutti delle M…». Sentiva forse puzza...di bruciato?

    Uscita a vuoto
    Passiamo alla famosa JuveInter del 26 aprile 1998. Iuliano dice che la sua Juve vinse il campionato perché era la più forte, e non solo in Italia, che un campionato non si vince nè si perde per un rigore dato a favore o contro, quando poi lo scarto è di 5 punti. La risposta di Pagliuca, al tempo portiere dell’Inter, è stata: «Scudetto rubato al 100%!». Al sig.Pagliuca vorremmo far presente che le cronache sono piene di errori che gli arbitri commettono settimanalmente, certamente in buona fede, prendere quindi spunto da un rigore non concesso per dire che la Juve ha rubato uno scudetto ci sembra paradossale, oltretutto trattandosi di un rigore che a distanza di anni nessuno ha saputo dire se era o non era. Quello che invece è sicuro e non desta incertezza alcuna è la regola secondo la quale non si possono tesserare giocatori extracomunitari oltre un certo numero e soprattutto non si può ricettare una patente falsa per fare un passaporto falso per far diventare il giocatore Recoba comunitario. Per aiutare la sua memoria gli diciamo anche che un alto dirigente interista di allora ammise la colpa e fu condannato. Nella giustizia sportiva era prevista la retrocessione che stranamente non avvenne soltanto perché qualcuno ebbe a dire che non poteva essere retrocessa l’Inter perché Moratti aveva speso tanti soldi. Semmai avesse bisogno di ulteriori chiarimenti si legga le 52 paginette con le quali il Procuratore Federale dr. Palazzi scrive dell’Inter passibile di illecito sportivo, come sempre ovviamente prescritto. Ci sembra infine giusto fargli presente che l’Inter, prima di Calciopoli, finiva a distanza siderale dalla prima, scoppiato Calciopoli, riuscì a vincere per mancanza di avversari, per tornare adesso nell’alveo della sua mediocrita, 18 punti dalla Juventus.


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