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  • Momenti Di Gioia: Cantona, 21 anni dopo il calcio all'hooligan è leggenda

    Momenti Di Gioia: Cantona, 21 anni dopo il calcio all'hooligan è leggenda

    • Alessandro Di Gioia
    "In un calcio ormai privo di esempi da seguire e positività, ma sempre più basato sul denaro e sul ritorno economico, e funestato da eventi che con il pallone non hanno nulla a che vedere, questa rubrica vuole proporre un momento di svago settimanale che ci riavvicini allo sport più bello del mondo, legato al campo di gioco ma non solo, anche ai social, alle iniziative di beneficenza e a storie da raccontare: il calcio è felicità, il calcio è passione, il calcio è "Momenti Di Gioia""

    "Quando i gabbiani seguono il peschereccio è perché pensano che delle sardine stanno per essere gettate in mare": questa frase interpreta alla perfezione lo stile di vita di monsieur Eric Cantona, "The King". Un emblema, un'icona, un'istituzione per tutti gli appassionati di pallone del mondo: nel 2001 i sostenitori del Manchester United lo hanno eletto Calciatore del secolo del club. Un francese, in Inghilterra. D'altronde era impossibile non amare Eric, per la personalità e la capacità di incarnare alla perfezione l'ideale di calciatore a tutto tondo, leader in campo e fuori. Oggi, in occasione dell'anniversario del mitico incidente di Selhurst Park, lo vogliamo celebrare, anche se si tratta di uno degli episodi più controversi della sua carriera.

    Già, perchè il 25 gennaio del 1995 Eric Cantona decise di entrare nella storia a suo modo: durante una partita in trasferta dello United contro il Crystal Palace, venne espulso dall'arbitro per aver colpito con un calcio il difensore avversario Richard Shaw che lo aveva trattenuto. Quando si avviò negli spogliatoi, provocato da un tifoso avversario, lo colpì con un calcio in stile kung-fu. Matthew Simmons, questo il nome dell'hooligan del Palace, fu successivamente processato per aver insultato il francese e fu condannato a sette giorni di carcere, anche se uscì soltanto ventiquattro ore dopo la sentenza. Cantona fu rinviato a giudizio ed il processo divenne un caso mediatico: condannato a due settimane di carcere, vide la sentenza ridotta in appello a 120 ore di servizio civile. Fu poi sospeso dalla Federcalcio inglese per nove mesi, fino all'ottobre successivo, e la squalifica costà il campionato allo United, che venne beffato da Blackburn di Shearer e Sutton.

    Cantona ricorda ancora con orgoglio quell'episodio: "Ho avuto un sacco di momenti belli nella mia vita, ma il migliore è stato senza dubbio quando diedi il calcio a quell'hooligan". Una manifestazione forte, sicuramente esagerata, ma che in anni in cui il calcio inglese era angustiato e sottomesso dai comportamenti violenti di una certa frangia di tifosi, assunse un significato simbolico impressionante: oggi, 21 anni dopo quel gesto, lo possiamo analizzare a mente fredda e affermare che fu sicuramente sbagliato, ma importante nel far capire che il mondo del pallone non voleva e non poteva più sottostare al ricatto proposto dagli hooligans. Cantona scelse di dimostrarlo a suo modo, schietto e esagerato: d'altronde questo è il re, o lo si ama o lo si odia. Io, personalmente, lo amo.

    @AleDigio89

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