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  • Mondiale Under 20: Italia dove sei?

    Mondiale Under 20: Italia dove sei?

    Il 30 maggio inizierà il Mondiale Under 20 e la Nuova Zelanda aprirà le porte a tanti talenti desiderosi di mettersi in mostra. Porte aperte, apertissime per Brasile, Argentina, Colombia, Germania, Portogallo e Uruguay. Chiuse, a doppia mandata, per l'Italia. In Nuova Zelanda non vedranno all'opera gli Azzurrini. E' dal 2009 che i nostri non partecipano alla rassegna iridata, anno in cui Bonaventura e compagni uscirono ai quarti di finale per mano dell'Ungheria. Questa competizione ha spesso rivelato al mondo talenti incredibili del valore di Messi e Aguero, Lacazette e Pogba in anni recenti, e veri e propri flop, passati anche in Italia nel loro lungo peregrinare, come il brasiliano Caio, visto con la maglia dell'Inter, o il ghanese Adiyiah, acquistato dal Milan. Tornando agli Azzurri, le ultime due volte che l'Italia ha partecipato ha messo in mostra giovani che poi ce l'hanno fatta, altri che invece hanno visto svanire il loro sogno. Andiamo a vedere insime che fine hanno fatto. 

    2005: DA PELLE' A VIRGILI - Una fase a gironi difficile, superata con soli 3 punti conquistati contro il Canada, grazie alle reti di Pellè, Galloppa e De Martino. Poi il 3 a 1 contro gli USA negli ottavi, con le firme sempre di Pellè e Galloppa. Infine l'eliminazione ai rigori contro il Marocco (sino al 2005 i rigori erano una vera e propria maledizione per l'Italia). Questi erano gli uomini che il ct Berrettini decise di portare: Viviano, Marzorati, D'Agostino, Nocerino, Coda, Canini, Defendi, Carotti, Pellè, Troiano, Galloppa, Virgili, Battaglia, Di Dio, Aquilanti, Bentivoglio, De Martino, Agnelli, Nieto, Cozzolino, Padelli

    Protagonista assoluto di quella spedizione fu Graziano Pellè, uno di quelli che, dopo un lungo girovagare tra Lecce, Catania, Crotone, Cesena e Parma, ha trovato l'America in Olanda, con la maglia dell'AZ Alkmaar prima e del Feyenoord poi. Tanto da guadagnarsi la chiamata del Southampton in Premier. Ma gli altri? Alcuni giocano in Serie A, altri in B. Altri, invece, sono lontani dal calcio che conta: D'Agostino gioca nella Puteolana Internapoli, società campana di Serie D; Francesco Battaglia, difensore, gioca con il Derthona in Lega Pro; Raffaele De Martino è svincolato; Palmiro Di Dio al Rapperswil Jona, squadra della Promotion League Svizzera; Francesco Nieto, attaccante cresciuto nel Piacenza, gioca in Eccellenza nell'Albinia. E Giuseppe Cozzolino, gemello di Pellé a Lecce, è in Serie D all'AltoVicentino. Infine c'è chi è sparito dai radar, come il terzo portiere Virgili, che ha appeso le scarpe al chiodo. 

    2009: DA BONAVENTURA A PICCOLO - Dopo un girone in cui l'Italia di Rocca conquista 4 punti in 3 partite contro Paraguay, Trinidad&Tobago ed Egitto, un ottavo di finale importante, nel quale Mustacchio e Raggio Garibaldi eliminano la Spagna. Un 3-1 di qualità che fece piangere la Spagna di Iago Falque e Jordi Alba. Corsa interrotta ai quarti contro l'Ungheria, con il gol di Nemeth al 117' che ha infranto i sogni di gloria degli azzurrini. Rocca decise di puntare su questi ragazzi: Fiorillo, Crescenzi, Mazzotta, Gentili Albertazzi, Calderoni, Della Penna  Mazzarani, Eusepi,  Sciacca,  Misuraca Gasparri,  Bini, Bruscagin, Regini  Bonaventura, Mustacchio,  Raggio Garibaldi, Romizi, Maritato, Piccolo. I migliori furono Mustacchio, autore della doppietta contro la Spagna, ed Albertazzi, che fece due gol nella fase a gironi. Quest'ultimo veste ora la maglia del Milan, senza molta fortuna, mentre Mustacchio gioca in Lega Pro con l'Ascoli. Importante anche il contributo di Bonaventura, all'epoca stellina dell'Atalanta, che lo cedette in prestito al Pergocrema, e Raggio Garibaldi. Proprio lui doveva essere l'uomo in più, il capitano della Primavera del Genoa, che non è riuscito poi a mantenere le promesse. Una carriera sottotono, passata tra Gubbio e Virtus Entella. Ora al Mantova, dopo i brutti infortuni vuole provare a rilanciarsi. A 25 anni non è ancora arrivato il tempo di rinunciare ai propri sogni. Sogni, calcistici, che invece ha appeso al chiodo, insieme alle scarpe e i guanti, Antonio Piccolo. Cresciuto nel vivaio del Torino, passato poi all Juventus, si è ritirato nel 2013 dopo l'esperienza al Pomigliano, in Serie D. Ora fa l'agente Fifa. E chissà, magari sarà proprio in Nuova Zelanda, alla ricerca dei talenti del futuro. Dovrà essere bravo a leggerne il destino. Cosa scriveva C.S. Lewis, scrittore irlandese? "Il fato (o che altro è) gode a produrre un grande talento e a renderlo poi vano. Beethoven diventò sordo. Uno scherzo meschino, ai nostri occhi: la beffa di un idiota malevolo". Un passo e sei Leo Messi, un doppio passo (riuscito male) e diventi Caio Ribeiro Decoussau.

    Angelo Taglieri
    @AngeTaglieri88

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