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  • Fiorentina, Montella a Gomez: 'Quanta fretta ma dove corri?'

    Fiorentina, Montella a Gomez: 'Quanta fretta ma dove corri?'

    • Luca Cellini

    "Gomez si sta allenando, sta bene. I fastidi che ha fanno parte della fase di recupero". Con il sorriso sulle labbra, alla sua maniera, Vincenzo Montella si è espresso così alla vigilia della gara di ieri pomeriggio a Verona, contro il Chievo, per parlare delle condizioni fisiche di Mario Gomez, lo scorso 15 settembre lesionatosi parzialmente al legamento collaterale mediale e per cui erano stati previsti tempi di recupero di sei-sette settimane.

    Se si vuole provare a tradurre il montellese, ovvero il linguaggio criptico del mister della Fiorentina, nessuna fretta nel recuperare l'ex attaccante del Bayern Monaco che, morde il freno nel rientrare a lavorare con il resto del gruppo, dopo la corsa differenziata iniziata a svolgere poco piu' di una settimana, per avere SuperMario solo quando quest'ultimo sara' vicino al 100% della condizione.

    Soltanto quando si ritrovo' al suo fianco, allo stadio 'Franchi' di Firenze, prima che oltre ventimila persone lo abbracciassero virtualmente, Vincenzo Montella ha creduto davvero che il suo desiderio espresso con la 'lampada' del mercato, Mario Gomez, si era veramente realizzato: dal 15 luglio scorso per l'allenatore gigliato, il classe '85 tedesco è ufficialmente la punta di diamante della squadra che allena, il terminale per cui ha deciso di mettersi alla prova come tecnico visto che intorno al proprio numero 33 ha deciso di costruire una nuova Fiorentina, meno 'tiki-taka' e piu'cinicita'.

    Peccato che due mesi dopo, durante una palla da inseguire e cercare di mettere in porta, il nazionale guidato da Joaquin Low riporti un infortunio che faccia mandare all'aria i piani tattici dello stesso Montella. E non è stato facile barcamenarsi fra l'ancora fragilita' fisica con cui deve convivere Giuseppe Rossi, dopo due anni senza calcio per la doppia rottura del legamento crociato, con Juan Cuadrado che si infortuna alla clavicola sempre nella gara contro il Cagliari (perdere il proprio bomber ed il giocatore  inseguito da oltre mezza Europa, nell'ultimo mercato estivo avrebbe 'ucciso' qualsiasi club) senza dimenticarsi la depressione per le tante panchine di Joaquin, e la grettezza tecnica del duo Iakovenko-Matos.

    Eppure, anche grazie alla sosta per gli impegni delle nazionali per le qualificazioni ai mondiali di 'Brasile 2014' dello scorso inizio ottobre, il 38enne di Castello di Cisterna è riuscito a ricentrifugare tecnicamente la sua rosa, partendo da Pepito Rossi, generoso fenomeno che si è messo al servizio del gruppo cresciuto durante l'assenza per il suo ritorno in Nazionale azzura, ricaricando le pile, prima mentali, e poi fisiche, dell'ex esterno del Malaga, dando fiducia all'Under 21 brasiliano e all'ucraino semi sconosciuto, e,trovando nuova linfa per il colombiano che quando parte in accelerazione, potrebbe sfidare Bolt sulla distanza corta.

    Oggi che la Fiorentina è diventata qualcosa di nuovo rispetto a quanto visto l'anno scorso ma non ancora quell'idea che era nella testa di Montella la scorsa estate, Mario Gomez può non avere troppa fretta nel recuperare. Il tedesco 'morde' il freno: sognava di andare in panchina contro il Napoli e giocare dal 1' opposto al Milan. Invece molto probabilmente bene che vada potrebbe fare una comparsata nella lista dei disponibili, pre nuova sosta delle nazionali, il 10 ottobre prossimo, Fiorentina – Sampdoria, posticipo domenicale. Naturalmente Montella ha parlato di questa nuova calendarizzazione del lavoro con il suo bomber, che in maniera estremamente intelligente ha approvato e sottoscritto: c'è tutta una storia viola da scrivere, e non ha senso mettere a rischio uno degli obiettivi a cui piu'tiene SuperMario, quello della prossima estate, con una maglia bianca ed un aquila nera, in terra carioca. 

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