Il tecnico spagnolo sta meditando l'addio, la stampa portoghese dà per fatto l'accordo con Villas Boas.
Luis Enrique e la Roma senza futuro: gli americani ripensano a Montella.
Divorato dal calcio italiano, Luis Enrique continua a meditare l'addio dalla Roma. Lo spagnolo scioglierà i dubbi a fine campionato, decisivo sarà un confronto con la società: il pessimo rapporto con i media e le crepe con parte della tifoseria sono solo alcuni degli elementi che hanno spinto il tecnico a una profonda riflessione. L'ex Barcellona B non avrebbe difficoltà ad ammettere il proprio fallimento, se si dovesse ritrovare senza lasciapassare per l'Europa League, dopo aver puntato alla Champions. L'impressione, tuttavia, è che a pesare sia soprattutto il timore di non potersi permettere nuovi passi falsi sul campo.

La dirigenza giallorossa spera di non dover attuare il cambio di rotta in panchina, perché un conto è leggere le sedici sconfitte stagionali nel contesto di un progetto biennale, altra cosa sarebbe trovare un senso alle difficoltà di quest'anno: dover alzare bandiera bianca e attuare la seconda svolta, rischia di essere il vero fallimento. «Questo è un pensiero mio - dice il ds Sabatini - e non è riconducibile a nessuna sua dichiarazione, ma penso che Luis Enrique stia pensando all'ipotesi dell'addio. Non sentendo il sostegno per se stesso, non sente di poterlo trasferire alla squadra e quindi non vuole mettere la Roma, squadra e società, in una situazione di squilibrio».

La proprietà americana e il dg Baldini confidano ancora di poter andare avanti con Luis Enrique, mentre la stampa portoghese dà per fatta l'intesa con Villas Boas, sebbene la soluzione sia tutt'altro che scontata: la Roma nutre infatti delle remore a ripartire, eventualmente, con un allenatore che non conosce la piazza. Nella Capitale sanno, in fondo, che sarebbe più conveniente un ritorno di Montella.