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  • Moratti: 'Kondogbia? Preso per portarlo via al Milan. Sul mio ruolo all'Inter...'

    Moratti: 'Kondogbia? Preso per portarlo via al Milan. Sul mio ruolo all'Inter...'

    Telenovela nel Principato di Monaco. E' quella che si è tenuta questa estate. Protagonisti Milan, Inter e Geoffrey Kondogbia, con il Monaco a dirigere il tutto. Cene tenute sia da Galliani che da Ausilio con il giocatore francese e la dirigenza del club monegasco; ma ad avere la meglio, alla fine, è stata la società nerazzurra, che ha sborsato 30 milioni più 8 di bonus per il classe '93. Senza dimenticare il tesseramento del fratello Evans, prima al Renato ora al Jumilla, nella terza serie spagnola. 

    SCIPPATO AL MILAN - Massimo Moratti, ex patron dell'Inter e ora socio di minoranza, è tornato dell'affare Kondogbia ai microfoni di FcInterNews Mag: "In quel momento lì l’arrivo di Kondogbia aveva mille significati, compreso quello di portarlo via al Milan. Ha fatto parte di un’operazione che aveva quel valore lì. È sperabile che col tempo, visto che il ragazzo è molto giovane, possa dimostrare di valere. Si vede che ha classe, deve solo fare esperienza". 

    MANCINI E' IL FUTURO - "Credo che lui desiderasse tornare, ed è una bella cosa. Mancini è un allenatore e un professionista serio, credo pensasse fosse più facile come tipo di impegno. Invece purtroppo è difficile perché il calcio cambia sempre e poi lui è stato lontano dall’Italia per qualche anno, quindi si erano già create delle situazioni per le quali l’Inter doveva fare uno sforzo maggiore che precedentemente. Non è stato fortunatissimo nel primo anno, ma quest’anno con alti e bassi sta dimostrando di essere molto vicino a quella che può essere una continuità che credo prima o poi arriverà, visto che anche con me ci mise un paio d’anni poi abbiam vinto tutto".

    IL NUOVO RUOLO - "Un conto è sentirsi responsabile di tutto, hai un senso del dovere che ti sei posto e ti piace avere e quindi affronti questo impegno con entusiasmo ma anche con la piena responsabilità che tutto ciò comporta. Un conto è essere tifoso, un impegno molto più leggero anche se ti prende il cuore. È ben diverso". 

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