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  • Moratti sogna Bale all'Inter

    Moratti sogna Bale all'Inter

    Gli inglesi hanno detto no a Muntari più soldi ma nelle prossime settimane la trattativa ripartirà tra i due club. Gareth costa tra i venti e i trenta milioni: "Ora sto pensando solo a crescere". Ha un unico hobby: il golf.
    Bale è il sogno dell'Inter: Moratti si sta muovendo.
    Nella Londra delle stelle Drogba e Lampard, Fabregas e Terry, un ventunenne gallese studia per diventare un fuoriclasse. Ha la faccia del ragazzo della porta accanto, non ama i proclami, le discoteche, le veline o i boccali di birra. A uno così dareste volentieri in sposa vostra figlia e potreste stare tranquilli: Gareth Bale è considerato l’anti personaggio, l’opposto di Cristiano Ronaldo, un calciatore che si sta costruendo allenamento dopo allenamento, dopo aver vinto la sua battaglia contro infortuni e pregiudizi. Fuori dalla sede del Tottenham i grandi club fanno la fila per assicurarsi un’opzione o direttamente per acquistarlo. Manchester United, Real Madrid, Manchester City, Inter, Milan e Juventus: tutte in coda con l’idea di investire una grossa somma di denaro. Servono tra i 20 e i 30 milio­ni di euro. Questioni di mesi poi qualcuno farà partire il bonifico e bye bye London.

    MORATTI STRAVEDE - Bale ha già stregato l’Inter due settimane fa a San Siro quando una sua tripletta ha rischiato di riaprire un incontro già chiuso. «E’ stato incredibile, ma chissà quanto costerà adesso» ha ammesso Moratti. Il dt Branca aveva già provato ad assicurarselo negli scorsi mesi, quando non aveva ancora mostrato il suo grande talento. Gli Spurs però non avevano ceduto dicendo no all’ipotesi di uno scambio (con conguaglio economico a loro favore) con Muntari. Di questa operazione le parti discuteranno nuovamente nelle prossime settimane con il chiaro obiettivo da parte dell’Inter di strappare un’opzione sul gallese e di anticipare la concorrenza delle altri grandi. «Ora siamo avversari, di lui parlerò dopo la partita», ha tagliato corto Benitez.

    STRAPPATO AL RUGBY - E pensare che Bale ha rischiato di non giocare a calcio, ma a rugby visto che, dotato fin da piccolo di un fisico prestante, era stato avvicinato allo sport nazionale più amato alla Whitchurch High School di Cardiff. Influenzato nella scelta anche dallo zio, Chris Pike, ex attaccante di Cardiff e Fulham, alla fine ha scelto il pallone e ha migliorato la sua tecnica grazie alle “penalizzazioni” con cui giocava le partitelle insieme ai coetanei (niente uso del piede sinistro e solo un tocco consentito per lui). Il Southampton non se lo lasciò scappare, ma a 16 anni rischiò di perderlo per un’errata valutazione su un infortunio alla schiena. Corretto l’errore, il club che ha cresciuto an­che Teo Walcott lo ha ceduto al Tottenham per 10 milioni di sterline. Dopo 24 partite consecutive senza vincere con la maglia degli Spurs, ha rotto l’incantesimo, si è liberato di infortuni e pregiudizi e nel 2010 ha approfittato del ko di Assou-Ekotto per conquistare una maglia da titolare e non mollarla più. Si è imposto come terzino sinistro, ma adesso gioca come ala, “armata” di un sinistro terrificante e un’accelerazione impressionante.

    IN VETRINA - Ieri nella conferenza stampa della vigilia i dirigenti degli Spurs lo hanno messo in vetrina, come il pezzo pregiato della loro argenteria. «Sarà un grande terzino sinistro, il migliore al mondo. Se parte da lontano, senza un’adeguata marcatura, può diventare infermabile» ha sentenziato Redknapp. Bale, invece, ha dribblato qualsiasi domanda di mercato: «Piaccio all’Inter? Non guardo quello che scrivono i giornali: ho solo una grande voglia di giocare e penso a fare il massimo per il Tottenham migliorando allenamento dopo allenamento. Mi concentro solo su questo e sull’acquisire sempre più sicurezza nei miei mezzi. Se sono arrivato a questo livello devo dire grazie alla mia famiglia». E non a caso, appena può, prende un aereo e raggiunge a Cardiff il padre Frank, custode di una scuola, e la madre Debbie. I locali alla moda non fanno per lui: vive fuori Londra, a Chigwell nell’Essex, venti chilometri dal cuore di Londra. E’ single, anche se i cuori infranti non mancano. Dribbla il traffico con una BMW X5 e quando può si concede una partita a golf. In Italia, vicino a Milano, ci sono campi che lo attendono per mettere alla prova il suo swing. E anche se Moratti certo non gli farà da kaddie, il patron promette di metterlo nelle condizioni ideali per esprimere il suo talento sia a San Siro sia sul green.
     


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