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  • Moviola, hanno vinto il calcio e Biscardi. E adesso Nicchi finalmente se ne vada

    Moviola, hanno vinto il calcio e Biscardi. E adesso Nicchi finalmente se ne vada

    • Stefano Agresti
    Adesso, se abbiamo un po’ di memoria storica e di onestà intellettuale, dobbiamo ammettere che Biscardi aveva capito tutto prima di tutti: quando il bistrattato Aldo il rosso, un quarto di secolo fa, mostrava il sto mitico moviolone e gridava che la tecnologia in campo era diventata indispensabile, quasi tutti ridacchiavano di lui e lo guardavano come una macchietta. Per non dire di Nicchi, oggi presidente degli arbitri italiani, il quale molto più recentemente dichiarava: “La moviola in campo sarebbe la morte del calcio, dovremmo cambiare nome a questo sport”. Se Biscardi ci è arrivato prima, Nicchi non ci è arrivato mai. Ma non crediamo che qualcuno si stupisca.
     
    Di sicuro la storica decisione dell'International Board, che ha ordinato l’inizio della sperimentazione per l’uso della moviola in campo, va incontro a chi vuole un calcio più equo e giusto, che sfrutti l’evoluzione della tecnologia come già hanno fatto tante discipline sportive altrettanto importanti, dal tennis al basket, dal rugby al volley. Ed evita anche che in uno stadio si creino situazioni paradossali: l’arbitro assegna un gol nettamente irregolare, il pubblico sa dell’errore con certezza assoluta pochi istanti più tardi, calciatori e allenatori vengono informati immediatamente, eppure la partita deve andare avanti come se fosse tutto normale. Una cosa obiettivamente ridicola, quasi comica, se non fosse che in ballo ci sono milioni di tifosi appassionati e milioni di euro investiti. Per chi, come noi, vuole un calcio senza ombre, la moviola è un grande, enorme passo in avanti, così come lo è già stato l’impiego della tecnologia per il gol-non gol, che ha però un peso decisamente inferiore.
     
    Ora, visto che il calcio è ufficialmente morto, almeno secondo Nicchi, ci aspettiamo che il presidente degli arbitri lasci definitivamente questo sport senza nome, liberandoci delle sue assurde certezze. Non ci mancherà, glielo garantiamo. Perché la vera macchietta è lui. Il guaio è che lo prendono sul serio.

    @steagresti
     

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