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  • Moviola in campo, Collina: 'Cambiamo anche il fuorigioco. Ma io sarei frustrato'

    Moviola in campo, Collina: 'Cambiamo anche il fuorigioco. Ma io sarei frustrato'

    L'International Board dà il via libera alla sperimentazione per l'utilizzo della moviola in campo, segnando probabilmente una svolta storica per il mondo del calcio. Dell'argomento, intervistato dalla Gazzetta Sportiva in edicola oggi, parla Pierluigi Collina, capo degli arbitri della UEFA: "Grande passo avanti ma non chiarirà tutto. In molti casi decisivo l’arbitro. Ora si cambi il fuorigioco. Se oggi fossi un arbitro, sarei frustrato dall’essere valutato in base a immagini che in campo non ho, e non per la mia bravura. Poi credo che prima di dare un giudizio occorra sempre sperimentare ed è questo che l’Ifab ha deciso. Infantino ha detto che occorre essere aperti alle istanze del calcio, sono d’accordo. Ora vediamo, studiamo. Quindi decidiamo se e come si può applicare". 

    L’arbitro dovrà interagire col video: complicato?
    «Dipende da come sarà regolamentato l’uso. L’obiettivo è che rispetti il principio ispiratore: la fluidità del gioco. Il rugby s’è accorto che la tecnologia è diventata invasiva e forse farà passi indietro». 

    Il fatto che possa decidere un altro arbitro, non in campo ma al monitor, non sarà gradito ai direttori di gara di personalità…
    «Ne abbiamo parlato tanto: l’ideale è che decida l’arbitro, anche per legittimazione. Però l’assistente servirà sempre, anche per far notare situazioni sfuggite all’occhio umano». 

    Il problema vero sarà interrompere il gioco?
    «Intanto cominciamo. La sperimentazione è lunga proprio per capire cosa può succedere». 

    Si rischia di snaturare il gioco?
    «Sì, se non ne sarà rispettato il flusso. Ma c’è un altro rischio: che non sempre dal video arrivi una risposta definitiva. Meglio non illudersi che risolva tutto». 

    Impossibile, no?
    «Molte decisioni sono frutto dell’interpretazione soggettiva. Non è come la GLT che dà una risposta oggettiva per il gol non gol. Esempio: l’intensità di una spinta o la punibilità di un fallo di mano possono essere diverse se viste in campo o in tv». 

    Però sarà un passo avanti…
    «Sicuro. Perché oggi criticare gli arbitri è come criticare un medico dell’Ottocento che faceva diagnosi non precise. Non era meno bravo di quelli di oggi, ma non aveva Tac e raggi X». 

    Il video rischia di oscurare le altre novità.
    «Soprattutto l’abolizione della tripla sanzione: il calcio la chiedeva da anni, Infantino è stato bravo a convincere il Board. E poi il fatto che il giocatore infortunato, per fallo punito con ammonizione, possa restare in campo se i soccorsi sono brevi: da anni mi battevo per questo principio di fair play». 

    Quali regole andranno aggiornate in futuro?
    «È da rivedere il fuorigioco: oggi il compito degli assistenti è al limite dell’umano. Comparare la punta di un piede con la testa, su piani diversi, con pochi centimetri di differenza, è quasi impossibile. E poi il fallo di mano: il calcio è sport di movimento, stabilire cosa sia naturale o no non è facile». 

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