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  • 'Mutu a Cesena, era destino'
'Mutu a Cesena, era destino'

'Mutu a Cesena, era destino'

Il termometro dell’entusiasmo bianconero, nel mezzo di un’estate che si preannuncia ricca di sorprese, è già pronto ad esplodere intorno al mezzogiorno di oggi, quando il presidente Igor Campedelli terrà a battesimo Adrian Mutu nella sala stampa del Manuzzi.  In attesa dell’uscita ufficiale, nessuno si presta a presentare meglio il campione romeno di chi l’ha portato in Italia. Ossia Rino Foschi.

Foschi, è vero che fu lei a ’scoprire’ Adrian Mutu pescandolo dal campionato romeno?
«In persona. Pensate che addirittura sono andato a prenderlo fisicamente in Romania. Ricordo benissimo quel giorno di oltre dieci anni fa: mi caricai in macchina il mio amico Pio Campana, custode del Manuzzi, e da Cesena partimmo alla volta di Bucarest, dove Mutu giocava. Attraverso l’agente Becali riuscimmo quindi a portarlo in Italia, all’Inter per la precisione. Ho ancora ben impresso il costo dell’operazione: due miliardi di vecchie lire».

Sul suo carattere se ne sono dette di tutti i colori. Lei che lo conosce, che tipo è?

«Un bravissimo ragazzo, positivo e solare. Inoltre, è una persona molto seria ed affidabile. L’unico suo errore è stato quello di essere stato a volte debole nella scelta delle amicizie. I suoi problemi passati li conoscete già, ma credo sia ingiusto etichettarlo come un ragazzo con poca testa. Quegli errori appartengono al passato, e rimane il fatto che si tratta di una persona assolutamente con la testa sulle spalle».

Dal punto di vista tecnico, cos’ha da dire su di lui?
«Nel suo ruolo è un fuoriclasse e possiede doti davvero fuori dal comune. Non c’è bisogno di aggiungere altro, basta vederlo giocare e ci si rende subito conto che è un fenomeno».

Prenderlo a 32 anni pensa sia stato un buon affare?

«Se Mutu utilizzerà anche solo il sessanta per cento delle proprie capacità il Cesena avrà comunque chiuso il miglior affare degli ultimi 50 anni. Garantito. E ricordatevi che due anni fa la Roma lo avrebbe preso per 24 milioni di euro, e sottolineo 24, ma l’allenatore della Fiorentina (ai tempi era Cesare Prandelli, ndr) mise il veto e l’affare non andò in porto».

Crede che Cesena sia la piazza giusta per lui?
«Sì, ne sono convinto. A Cesena troverà il clima giusto per tornare a giocare ad altissimi livelli, di questo sono proprio convinto. Ad accoglierlo ci sarà un ambiente sano. Non parlo così perché Cesena è la mia città, ma perché so che qua è possibile ritrovare gli stimoli e la serenità dopo periodi poco brillanti. E poi vedo già che da parte del tifo bianconero c’è un entusiasmo pazzesco: a Mutu piacerà diventare il nuovo idolo della tifoseria».

Campedelli in questa prima parte di mercato estivo pare proprio scatenato. Come lo vede?

«E’ da applauso. In particolare, gli faccio i complimenti per aver portato a Cesena Giampaolo, un allenatore di prima fascia. Sono grande estimatore del nuovo tecnico, tanto che lo volevo già a Palermo ma poi la trattativa saltò. Come Mutu, si tratta dell’ennesima scelta azzeccata di Campedelli».


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