Mutu per ora comunica solo attraverso i social network e su Twitter  fa sapere di essere pronto per tornare a giocare a calcio. Oggi il collegio arbitrale della Lega dovrebbe invece essere pronto per esprimere il suo parere sulla vicenda della riduzione dello stipendio che riguarda il calciatore, squalificato per nove mesi dalla commissione antidoping. I fatti: Mutu fu trovato positivo all’assunzione di sibutramina nello scorso gennaio, il giocatore si difese sostenendo che la sostanza proibita era contenuta in modo occulto all’interno di pillole lassative prodotte in Cina e regolarmente acquistate in Romania dalla madre del calciatore: «Sono stato superficiale», ha ammesso poi il giocatore, che di fronte alla commissione antidoping ha dimostrato la sua buona fede. Sulla confezione delle pillole non era infatti contenuta l’indicazione della presenza di sibutramina, ma Mutu avrebbe dovuto - come minimo - avvertire i medici viola. Condannato a nove mesi di stop (potrà tornare a giocare dopo il 29 ottobre), Mutu ha nel frattempo sempre riscosso lo stipendio con regolarità.

La società viola ha chiesto nelle scorse settimane di azzerare la retribuzione durante il periodo considerato dalla squalifica e la vicenda è finita di fronte al collegio arbitrale della Lega, che dopo due rinvii dovrebbe pronunciarsi oggi sulla legittimità della richiesta viola. Pochi dubbi, in realtà sul fatto che la retribuzione di Mutu venga ridotta. Il problema per il giocatore è «quanto». Mutu dovrebbe restituire le mensilità già riscosse da febbraio in poi, oppure potrebbe mettersi d’accordo per non percepire l’ingaggio mensile nei prossimi mesi. L’attesa dunque è tutta per oggi, quando la vicenda amministrativa arriverà alla sua conclusione, dopo molti mesi di sospensione di giudizio.