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  • Napoli, altro che stadio nuovo: ecco come si esce dal problema San Paolo

    Napoli, altro che stadio nuovo: ecco come si esce dal problema San Paolo

    • Giovanni Scotto
    Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis è stufo di dovere combattere quotidianamente con la questione stadio. Il numero uno azzurro vorrebbe avere un rapporto diverso con il Comune riuscendo così a creare una struttura capace di poter stare al passo con i tempi. Purtroppo il sindaco De Magistris questa garanzia non gliela può dare. Il primo cittadino deve dare conto al Consiglio Comunale e quindi non c’è mai un accordo definitivo. 'Il Napoli giocherà a Napoli', ha chiarito de Magistris, allontanando le voci della costruzione di uno stadio di proprietà fuori dalla città. Però all'appuntamento di lunedì con De Laurentiis il sindaco non si è nemmeno presentato. Un dialogo tra sordi.

    LA GUERRA DELLE CHIACCHIERE. Ed ovviamente non è bastato il vertice di tre ore ad Aurelio De Laurentiis ed Attilio Auricchio per chiudere la partita sul San Paolo, ma il dialogo tra Comune e società c’è. Sul tavolo, la proroga della convenzione per l’affitto dello stadio, in scadenza il 31 maggio. I tempi tecnici per farne una nuova non ci sono, per questo il Municipio ha pensato di prorogare quella esistente, con alcune modifiche. Giusto per avere un anno o due di respiro per poter discutere su una convenzione ex novo. Una soluzione, come sempre, temporanea. La proroga, però, potrebbe portare già alcune novità, a cominciare dalla manutenzione ordinaria, 'Che non è del Comune – precisa de Magistris -, ma è del Calcio Napoli', e della ristrutturazione, anche questa a carico della società. Risolto anche il rebus della pista d’atletica. La società vorrebbe portare gli spettatori a bordo campo, avvicinando gli spalti al manto erboso. Il Comune non vorrebbe toccarla. 'Troveremo una soluzione architettonica che accontenti tutti', conclude de Magistris.

    SOLUZIONE A TARALLUCCI E VINO. Un proposito che rimarrà sulla carta, perché togliere la pista d'atletica equivale a lavori pesanti di ristrutturazione, nonché all'annullamento di tutte le attività sportive settimanali che il Comune fa svolgere allo stadio. Insomma, i motivi per cui la famosa convenzione trova così tanti ostacoli. E quindi, il tutto dovrebbe risolversi con l'ennesima proroga e tutti i problemi (e i rimpalli) invariati. L'unica speranza è che l'ormai famigerata legge sugli stadi venga approvata: cambiando le leggi potrebbero mutare le prospettive, ma la norma ormai è parcheggiata da anni in parlamento. E quindi quale soluzione? De Laurentiis dovrebbe presentare il progetto per il nuovo stadio e annunciare l'acquisizione di un terreno già pronto, con buona pace del sindaco di Napoli. Ma De Laurentiis ha la forza e la volontà di investire in un nuovo stadio senza usufruire del contributo pubblico? A quanto pare no. La Juve e la Roma avanzano, Napoli resta a guardare.

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