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  • Napoli, biglietti falsi|: Arrestati nove bagarini

    Napoli, biglietti falsi|: Arrestati nove bagarini

    Venti indagati nell’operazione «Forza Napoli». Il calcio non c’entra, o meglio era lo «strumento» attraverso il quale l’organizzazione si arricchiva. Un affare che, per la verità, può anche definirsi antico. La Guardia di finanza ha smantellato la banda dei bagarini di professione, una gang specializzata anche nella falsificazione dei biglietti.

    Oltre cento militari in campo per un’inchiesta che ha prodotto per ora 9 ordinanze di custodia cautelare e 11 provvedimenti di obbligo di firma nei confronti di 20 "bagarini" seguiti per settimane davanti ai cancelli dello stadio San Paolo di Napoli


    L'operazione "Forza Napoli" costituisce - dice una nota - l'esito di una lunga ed articolata attività d'indagine coordinata dalla procura della Repubblica di Napoli, che ha portato, nel complesso, alla denuncia di 29 soggetti appartenenti, a vario titolo, ad un'associazione per delinquere, con base nel capoluogo partenopeo, finalizzata al falso, furto e ricettazione.

    Le indagini hanno accertato che i bagarini operavano non solo per le partite del Napoli, ma anche in occasione di concerti. E in questo caso i tagliandi erano venduti anche tramite internet. Secondo quanto accertato dalle indagini ad agire, spiega il procuratore aggiunto Giovanni Melillo, era una ramificata organizzazione per delinquere con base a Napoli che approfittava di grandi eventi, soprattutto sportivi, per spacciare biglietti di accesso contraffatti.


    L'organizzazione si approvvigionava di supporti filigranati, bollati e vidimati, di biglietti genuini 'in bianco' e pertanto di difficile riconoscimento anche per tecnici particolarmente esperti. Successivamente effettuava la indebita riproduzione al fine di assicurare lo spaccio sia mediante una rete di venditori presenti al di fuori degli degli impianti, dove erano programmati gli eventi, sia anche attraverso la rete internet mediante transazioni economiche che permettevano l'incameramento del prezzo di vendita assicurando la impossibilità del tracciamento di flusso di denaro.

    Si è accertato che alcuni indagati, oltre al contributo all'organizzazione, sono particolarmente avvezzi al commercio illecito di beni rubati come personal computer, Iphone ed elettrodomestici. L'indagine, coordinata dai magistrati della VII sezione sicurezza urbana della Procura di Napoli si è avvalsa della collaborazione dei militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Napoli.


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