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  • Napoli, Cavani:| 'Sto bene qui'

    Napoli, Cavani:| 'Sto bene qui'

    «La sfida con la Juve è molto importante per il popolo napoletano, ma è una partita decisiva anche per me. C'è grande concentrazione da parte nostra». Edinson Cavani parla della sfida di domenica sera a Torino con i bianconeri e spiega l'importanza ed il valore di questa partita ai microfoni di Marte Sport Live. «Mio figlio Bautista - dice - è napoletano: noi siamo orgogliosi di questo, qui sono felice, ringrazio per l'affetto di questo popolo che va al di là del calcio. Ha fatto anche l'esordio al San Paolo, ci tenevo tanto a farlo entrare. Lui è nato in Italia, quindi volevo che vedesse lo stadio, è sempre un'emozione particolare entrare a Fuorigrotta, quindi era importante che ci fosse pure lui». «Quella con la Juve - conclude Cavani - è una partita decisiva pure per me. C'è grande concentrazione da parte nostra».

    Dopo il pareggio casalingo contro il Catania, Cavani ha rilasciato dichiarazioni 'pesantì: «Nella vita non siamo tutti uguali. Tutti abbiamo voglia di vincere, non ho mai pensato che i miei compagni non l'avessero, in quella partita ci è mancata quell'esperienza di portare a casa quei tre punti a tutti i costi -chiarisce l'attaccante-. Si può migliorare sotto questo punto di vista. Io ho tanta voglia di vincere tutti i giorni che va al di là di tutto, non era un messaggio negativo e sono convinto che il mio gruppo abbia capito bene il senso delle mie parole. Io lavoro sempre per dare il massimo, in tutti i campi, non solo quello sportivo. Voglio essere un vero uomo e aiutare chi ha bisogno». Sul suo futuro Cavani è chiaro: «Qui sto bene, sto tranquillo, sono felice e contento. L'episodio del furto è superato, ora siamo in un posto bellissimo, abbiamo trovato persone che ci danno calore. È difficile visitare la città, ma è una testimonianza d'amore e di affetto. Quando esco con la mia famiglia, so di dover dare qualcosa alla gente». Infine sulla finale di Coppa Italia contro la Juve, Cavani lancia un messaggio: «Vorrei un trofeo con questa maglia, siamo in finale e sarà un'esperienza unica. Ci tengo tanto, ma ora pensiamo al campionato. La classifica cannonieri? Ci penso. Mi piacerebbe vincerla un giorno. Ci tengo tanto a fare bene. Vorrei lasciare un ricordo a Napoli, la gente vuole che io sia il loro Matador. Vincerà chi sarà più deciso. I rigori? C'è merito anche del portiere che studia l'attaccante e magari compie una grande parata. Dagli undici metri hai tanta responsabilità, io continuerò a calciare finchè Mazzarri non mi dirà che non tocca più a me».

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