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  • De Laurentiis:| 'Napoli, Juve prima rivale'

    De Laurentiis:| 'Napoli, Juve prima rivale'

    Un lungo discorso alla squadra. Per tenere alta la tensione, anche dopo la splendida vittoria sul Palermo. E per tracciare la rotta nel prossimo futuro. «Guardate la Juventus» ha detto alla truppa azzurra, riunita a Villa D’Angelo per il consueto brindisi natalizio. La Juventus, la peggior nemica, ma anche la squadra sulla quale fare la corsa per la Champions. Il presidente, al di là dei discorsi di facciata, ci crede. Anche se non nomina mai la parola Champions.
    «Dobbiamo fare come altre squadre, darci degli obiettivi, mettendoci impegno e capacità. Come la Juventus». Proprio la Juve rientra spesso nel discorso del massimo dirigente azzurro. Come esempio e come rivale. «Loro sono usciti dall’Europa League, noi siamo ancora dentro», dice ai suoi, scaricandoli anche dalle responsabilità. «Se andate avanti nella competizione europea sono contento per voi. Io questo calcio, con tutte queste partite e questo calendario pazzesco, lo giudico da vecchi, concepito in maniera antiquata».


    Un discorso non solo sportivo, ma anche dai risvolti sociali. «Il Sud spesso è bistrattato e la gente così non lo ama. Napoli è la capitale dell’immondizia ma noi siamo l’esempio che anche qui si possono fare le cose per bene. Voi giocatori portate una bandiera importante, perché Napoli è importante nel mondo con i suoi milioni di tifosi».

    Insomma un De Laurentiis in palla, che qualche ora prima aveva presieduto, all’hotel Vesuvio, un summit a cinque per definire il futuro di Paolo Cannavaro. Il presidente si era visto con il direttore generale Marco Fassone e con quello sportivo Riccardo Bigon. Insieme avevano incontrato i procuratori del capitano, Enrico Fedele e il figlio Gaetano.

    Le parti si sono ritrovate su un triennale, con opzione per un quarto anno. Poi la sera la festa e gli scambi d’auguri, con largo anticipo, per le festività natalizie. Una settantina di persone, tutta la grande famiglia del Napoli, si sono ritrovate, sedute a un unico tavolo, a Villa D’Angelo: dirigenti, staff tecnico, giocatori (il Pocho Lavezzi è arrivato in stampelle), hanno festeggiato nel ristorante vomerese di proprietà della famiglia Giugliano, titolare anche di Mimì alla Ferrovia.

    Gusto e delicatezza nel menù azzurro, dagli aperitivi a base di spumante Francia Corta Berlucchi e Fantasia di Canapè agli antipasti (carpaccio di seppia su erbetta di campo aromatizzata ai limoni di costiera e gamberoni imperiali). Pasta per il primo (elicoidali di grano duro mantecato con fiori di zucca e astice d’altura) e pesce per il secondo (filetto di branzino su verdurine dell’orto profumate al timo, lamelle di patate prezzemolate e zuppetta tiepida di crostacei).

    I dolci (sorbetto al mandarino e torta millefoglie con crema Chantilly e fragoline) hanno chiuso le portate, innaffiate da generose bottiglie di Sauvignon Sanct Valentin e St Michael Eppan. E oltre allo scambio di auguri c’è stato anche quello dei regali.

    Lo staff del Napoli ha fatto una gradita sorpresa al presidente De Laurentiis: un pastore di 28 centimetri, creato dal maestro Genny Di Virgilio, con le sembianze del produttore cinematografico. Mentre De Laurentiis ai giocatori ha regalato cellulari personalizzati, dei Nokia 5230 griffati Napoli con le esclusive suonerie registrate dai campioni azzurri.

     


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