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  • Napoli, De Laurentiis|: 'Mi ero preoccupato'

    Napoli, De Laurentiis|: 'Mi ero preoccupato'

     

    Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ai microfoni di Sky. 
     
    Si è emozionato stasera?
    Sì, mi sono prima di tutto preoccupato, perché ho visto che i nostri giocatori nel primo tempo sentivano talmente tanto la partita che, pur avendo un Villarreal un po’ smontato dai pezzi forti, era estremamente in campo cosciente ed aggressivo, tanto da annullare la nostra determinazione a voler fare bene, per cui eravamo un po’ imbambolati. Qualcuno avrà anche fatto segno ai giocatori che il Manchester City stava battendo il Bayern Monaco e tutto questo, probabilmente, avrà giocato un brutto tiro. Anche io me ne ero preoccupato e durante l’intervallo ero molto seccato di questo atteggiamento della squadra. Nel secondo tempo, fortunatamente, le cose sono andate più in discesa. Comunque è importante, secondo me, aver eguagliato lo stesso risultato del Napoli di Maradona che aveva scalato gli ottavi di finale. Ci siamo, in un girone complesso  difficile, che ha fatto maturare la squadra. Il lavoro fatto in questi mesi equivale al lavoro di tre anni. Siamo contenti, al di là del risultato, perché questo fa crescere anche la coscienza dei calciatori che fanno parte di questo gruppo di lavoro.
    Una grande impresa, un grande risultato, meritato. Auguriamoci un sorteggio benevolo.
    La cosa importante è che tre squadre italiane abbiano superato il turno. Credo che questo rafforzi la qualità di un calcio italiano che era già stato sepolto, che era già stato dato per spacciato e  morto all’inizio del campionato.
    È un punto d’arrivo o di partenza?
    Di partenza.
    L’appetito vien mangiando…
    È un punto di partenza, sperando che il calcio cambi. Io sono uno che vuole innovare: speriamo che questa innovazione prima o poi prenda il via, speriamo che ci sia più spazio per tutti, per far venir fuori i veri valori rappresentati dai giocatori in campo. Sono per un campionato più allargato, a 16 squadre, gradirei che al posto della Champions e dell’Europa League si facesse un campionato parallelo, tipo quello nazionale, in cui tutti giocano contro tutti e non soltanto a gironi, dove la fortuna di un’estrazione ti può condannare o privilegiare.
     
     

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