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  • Napoli, De Laurentiis: 'Stadio, ipotesi Caserta. Cavani? Ecco com'è andata' VIDEO

    Napoli, De Laurentiis: 'Stadio, ipotesi Caserta. Cavani? Ecco com'è andata' VIDEO

    Nel corso della conferenza sul fair play finanziario al Teatro di Dimaro, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha parlato anche della questione stadio: 'De Magistris ha detto che il San Paolo non è in vendita? Il sindaco fa il sindaco, è ignorante a livello legislativo per ciò che riguarda il mondo del calcio - le sue parole riportate dal sito Areanapoli.it -. La nuova legge apre alla vendita degli stadi a cifre simboliche ai club che intendono ristrutturarli. A De Magistris ho dato tempo fino al 31 luglio: se non mi vende il San Paolo, anticipando la legge, ho già pronto un terreno a Caserta, che non vede l'ora di ospitarci... Io lì non ci vorrei andare, ma sarò costretto. La realtà è che De Magistris non ha il peso politico necessario per governare la città, per questo vorrei un incontro col consiglio comunale".

    'Cavani? Furbescamente ogni anno mi chiedeva di aumenare il contratto - ha proseguito il patron -. Siamo arrivati a delle cifre con le quali il Bayern paga i suoi top player. Il Manchester City mi offrì 35 milioni per Cavani. Il suo agente invece mi chiamava dicendomi: domani ti contatterà Marina (la Granovskaia, moglie di Abramovich e senior advisor del Chelsea). Io gli rispondevo: voglio parlare solo col numero uno dei Blues. A prescindere da Cavani, comunque, avevo già programmato di mettere sul piatto 60 milioni per il mercato. Se non avessi avuto la clausola rescissoria non avrei mai venduto calciatori al Paris Saint-Germain: non è un buon esempio per il calcio e per la cultura, con il denaro non si può comprare tutto. Quando sono arrivato a Napoli volevo una squadra di napoletani, ma mi hanno chiuso tante porte in faccia: molti mi dicevano di no perchè eravamo in serie B o in serie C'.

    De Laurentiis ha riservato anche un affondo all'Uefa: 'Per come sono le loro elezioni è solo un centro di politica, poi ci fanno una elemosina attraverso l'Europa League ed una semi-elemosina attraverso la Champions. Deve decidere se essere un centro politico o un centro che si occupa della crescita del calcio. C'è un miliardo da dividere, tra i premi, e nelle ripartizione la Uefa si cucca tra i 200 e i 400 milioni. Io con qualche telefonata potrei portare quattro-cinque miliardi, piuttosto che il miliardo circa che garantisce l'Uefa ai club'.

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