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  • Napoli e Balotelli, Sarri si espone. E se l'affinità elettiva diventasse un affare?

    Napoli e Balotelli, Sarri si espone. E se l'affinità elettiva diventasse un affare?

    • Antonello Mastronardi
    Balotelli porge qualche carezza al Napoli, Sarri a sorpresa rilancia: quella che era partita come la più classica suggestione giornalistica, nata dai tweet in cui Mario si complimenta con gli azzurri per la prestazione offerta contro il Napoli, avrebbe potuto lentamente spegnersi se Sarri avesse risposto con fredde frasi di circostanza alle domande che gli sono state rivolte in merito dopo la gara del San Paolo. Il tecnico toscano, invece, ha consapevolmente strizzato l'occhio a Supermario, usando parole che suonano anch'esse vellutate come carezze (LEGGI QUI I TWEET DI BALOTELLI E LA RISPOSTA DI SARRI). 

    QUESTIONE TATTICA - "Mario ha le caratteristiche giuste per giocare in ogni squadra, quando non le ha è per colpa sua": così Maurizio Sarri si dilunga su un'eventuale collocazione di Balotelli nel suo tridente d'attacco. Certo, è difficile immaginare cosa pensi davvero l'allenatore azzurro in merito alla compatibilità di Supermario con i suoi schemi offensivi, ma una risposta del genere va ben oltre la prammatica e apre qualche spiraglio all'immaginazione. Come dialogherebbe Balotelli con gente del calibro di Insigne e Mertens? Quanto gli gioverebbe l'incessante lavoro sporco offerto dallo stakanovista Callejon? Un tridente come quello del Napoli ha bisogno di continua mobilità, visto che l'intenzione primaria di Sarri è proprio quella di non fornire mai punti di riferimento agli avversari: Milik, prima dell'infortunio, interpretava questo copione con tagli intelligenti e smaliziati movimenti da centravanti, mentre Higuain preferiva abbassarsi più di frequente, cercando il dialogo con gli esterni e con chi, di volta in volta, usciva palla al piede dal centrocampo. Balotelli, dal canto suo, non fa della mobilità e dell'altruismo le sue doti migliori, neanche nelle giornate di grazia. Una sua collocazione in questo reparto apparirebbe dunque complicata, a meno che Sarri non ottenesse da Supermario un continuo movimento incontro al pallone, per attirare a sé i difensori avversari e lasciare così praterie ai rampanti puledri di fascia.        

    QUESTIONE DI CHIMICA - Ribadiamo che, per ora, questo scenario è avvolto dalla suggestione e dettato dalle sorprendenti risposte di Sarri alle domande su Balotelli. Impossibile non ricordare, tuttavia, che Mario appare da sempre legato alla città di Napoli da un rapporto molto stretto: un suo eventuale sbarco sul Golfo finirebbe per costituire una sorta di tappa definitiva per la sua carriera, e siamo certi che i ragazzini di Napoli, cercando di piazzare il pallone tra i due zaini che fanno da pali, urlerebbero proprio il nome di Balotelli. Il classe '90, d'altra parte, sta sì vivendo il suo personale rilancio a Nizza (per lui 7 gol in 9 presenze stagionali), ma non ha mai nascosto come la piazza provenzale abbia più che altro costituito una soluzione di passaggio, alla ricerca di un nuovo inizio che lo porti verso lidi a lui più congeniali. Il Nizza, d'altra parte, ha fatto lo stesso effetto a Ben Arfa, prima che il franco-tunisino si perdesse di nuovo nell'ammucchiata di talenti allestita dal PSG; lo stesso presidente rossonero, Jean-Pierre Rivere, ha più volte osservato come la società provenzale potrebbe difficilmente opporsi qualora Mario volesse andarsene a fine stagione. La questione campo, insomma, è avvolta da una nebulosa e parrebbe sconsigliare l'ipotesi. Napoli e Balotelli, tuttavia, sembrano destinati a legarsi prima o poi, a scapito di tutti gli altri, per una sorta di affinità elettiva. Senza scomodare Goethe, chiunque tra sé e sé fa un sussulto di suggestione, se immagina un eventuale primo gol di Balotelli al San Paolo. Forse il tentativo merita di essere fatto; forse, in questo caso, il gioco vale la candela.

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