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  • Napoli e l'incerta strategia:| Modello Palermo o modello Giuditta?

    Napoli e l'incerta strategia:| Modello Palermo o modello Giuditta?

    • Don Chisciotte e Sancho Pocho
    Progettualità, giocatori prospettici, struttura societaria piu' complessa e rete di osservatori all'avanguardia. Concetti quasi sempre presenti nelle dichiarazioni di Aurelio De Laurentiis, impreditore di successo e presidente del Napoli. Bene, benissimo, direbbe qualcuno. Mantovani e Micheli sono gli scout che hanno fatto la fortuna del Brescia e il giovane Bigon è un gentleman destinato a lunga fortuna tra i ds nostrani, ma il vero problema, a nostro parere, è l'idea di fondo, il modello da imitare nel breve-medio periodo.

    Se le big del calcio mondiale non sono un canone di confronto abbordabile, si potrebbe guardare all'Arsenal o, meglio, al vicinissimo modello palermitano, mirabilmente messo in piedi da Zamparini e dal ds Sabatini.

    I rosanero stanno comprando bene e vendendo benissimo, pur prendendosi rischi altissimi, come dimostrano le cessioni di Toni, Barzagli e Zaccardo. La dirigenza scova talenti come nessuno in Italia: Kjaer, Cavani, Hernandez e Pastore sono ormai top player acquisiti con lungimiranza in tenera eta'.
    Sirigu, Cassani, Nocerino e Bovo hanno davanti ancora una lunga carriera e l'ingaggio di Darmian fa pendere il mercato rosanero ancora verso i giovani.

    Scandagliando la rosa del Napoli, invece, i top player sono solo tre: Hamsik, Quagliarella e Lavezzi. Solo nel primo caso, pero', c'è margine per una cessione a molti zeri nel breve termine, mentre forse il treno russo per Quagliarella è partito per sempre, visto che il talento di Castellammare avrebbe sfruttato l'onda lunga del Mondiale. Il Palermo venderà, quasi sicuramente, Edinson Cavani, classe '87, che ha collezionato 27 gol nelle ultime stagioni, mentre il Napoli ha meditato troppo sull'offerta di Rubin e Zenit per l'ex doriano, che vanta 24 gol negli ultimi due campionati ed ha già 27 anni. Sta tutta qui la differenza: nella strategia. Zamparini avrebbe venduto subito Quagliarella, non perchè non sia bravo, ma per sfruttare un'occasione di mercato. Non a caso anche Miccoli stava per lasciare l'amata Palermo davanti alle sirene britanniche. La sua permanenza va oltre le questioni economiche, è una scelta di vita.

    Il Napoli ha finalmente creato una rete di scouting e un database all'altezza, ma i risultati vanno testati sul medio periodo e al cospetto di un mercato sempre più asfittico e mediocre. Servono iniezioni di gioventu' e magari il rilancio di quei ragazzi che non hanno ancora trovato la consacrazione: Santacroce, Cigarini e il portierino Sepe. Continuare sulla linea dei giocatori già fatti, come Inler o Fred, non ricalca quel modello di crescita che il Napoli ha in mente. A parte gli esuberi, il Napoli ha una rosa non particolarmente giovane, soprattutto in difesa: Dossena, Cannavaro, Campagnaro, Aronica e Grava sono tutti over 28 e non c'è in rampa di lancio nessun talento difensivo, tranne il succitato Santacroce, reduce da infortuni e incompresioni. Analogo il discorso per la mediana, che regge sugli sprazzi del giovane Hamsik e sul dinamismo di Gargano. Serve gioventu' e qualità, quindi, seguendo il nostro ragionamento, le porte a Zuculini dovrebbero esser spalancate, cosi' come per Jucilei o Boquita. Non Inler, che è bravo, ma già troppo caro. Sul fronte offensivo l'idea Lucarelli, bomber di scorta alla Altafini, sembra un po' antiquata. Trezeguet è un campione, ma bisogna guardare in prospettiva, senza il paracadute dei prestiti. Se Acquafresca non convince fino in fondo, meglio giocarsi le proprie fiches altrove, evitando estenuanti tira e molla.

    Il mercato stile Palermo è certamente rischioso, pure il bravo Zamparini ha collezionato qualche acquisto poco brillante (Bertolo, Goian, Melinte) ma ha ormai una linea di condotta ben definita, perfettamente ricalcata dal ds Sabatini. Ci vuole tempo e pazienza caro Napoli e cari napoletani....
    Roma non è stata costruita in un giorno!

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