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  • Napolimania: | E questa sarebbe la crescita?

    Napolimania: | E questa sarebbe la crescita?

    Il Napoli d'Europa proprio non va. Inutile nasconderlo: la formazione azzurra in questa competizione non ha mai convinto. È vero, è arrivata la qualificazione, ma solo con un secondo posto dietro al Dnipro, e grazie alla verve di Edinson Cavani, che a un certo punto da solo ha risolto tutti i problemi (ricordiamo la quaterna proprio agli ucraini). Solo la partita d'andata col modesto Aik Solna diede delle indicazioni positive, per il resto l'esperimento pianificato in estate del Napoli-2 in Europa League è fallito su tutta la linea. Mazzarri non è mai sembrato entusiasta della cosa, ma proprio nel momento in cui sembrava essersi convinto che i doppi ruoli erano stati migliorati, è stato cocentemente beffato.

    Intanto il Napoli incassa la seconda sconfitta consecutiva in Europa League, entrambe in casa, e tutte e due con tre gol incassati. Di fatto, i partenopei sono già fuori: servirebbe un miracolo per passare il turno, e chissà cosa farà l'allenatore, visto che il ritorno col Viktoria si giocherà a quattro giorni dalla partita contro l'Udinese, con la Juventus subito dietro l'angolo. Sicuramente c'è stato un peccato di presunzione: in primis da parte di Mazzarri, che schiera contemporaneamente Dzemaili, Donadel ed El Kaddouri, rendendo il centrocampo lento e fragile. A Viareggio c'è un Radosevic che ha esordito alla grande: considerando che Donadel proprio non sembra riuscire a integrarsi, forse era il caso di lanciare subito il giovane croato. Ma a sottovalutare questo impegno in Europa è stato l'ambiente tutto: Mazzarri non aveva tutti i torti quando ha criticato il fatto che si è parlato più del compleanno di Cavani che della partita e del valore degli avversari. Lo stadio semivuoto, invece, non può essere una colpa e l'allenatore azzurro non ha fatto bene a sottolineare la cosa quasi per commentare la sconfitta.

    Il discorso è sempre quello: a questa squadra piace essere l'antagonista della Juventus, ma solo fino a un certo punto. Il salto di qualità vero e proprio non riesce mai. I bianconeri stanno facendo una grandiosa Champions, e non solo per i risultati. Grinta e impegno non mancano. Ma qualcuno può dire che l'Europa League dà meno stimoli, eppure la Lazio gioca partite da paura, come lo spettacolare pareggio in Germania, quando proprio sabato scorso aveva duellato con altrettanto coraggio contro il Napoli. Allora cosa succede? Mazzarri parla di approccio sbagliato anche nella gara col Viktoria: ma se si sottovaluta la Lazio, terza forza in campionato, e si pareggia, poi si fa lo stesso contro il Viktoria in Europa League e si perde malamente, allora qualcosa proprio non funziona.

    La dimensione del Napoli sembra essere limitata: o campionato, o Europa. La Coppa Italia, pur vinta lo scorso anno, è arrivata a discapito della Champions e in questa stagione è già stata persa. Eppure si parla tanto di crescita: forse il problema non è tattico o di uomini, ma di limiti di un ambiente tutto, dove tifosi e stampa hanno soltanto una minima responsabilità. Si parla troppo di crescita, senza pensare che questa non deve riguardare soltanto Mazzarri e la squadra, ma anche il club, la dirigenza e l'organizzazione di tutta questa realtà. Solo così si potrà fare il vero passo in avanti: perché questo Napoli di europeo ha davvero poco. Altro che provincialismo del quale tanto si lamenta Aurelio De Laurentiis.

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