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  • VIDEO Napoli:| Progetto De Laurentiis al riscontro

    VIDEO Napoli:| Progetto De Laurentiis al riscontro

    • Vincenzo Vitiello

    I desideri ed i sogni, a volte, fanno perdere la percezione della realtà qualunque essa sia. Il Napoli ha avuto un'evoluzione strabiliante e dal nulla si è proiettato al vertice del calcio nazionale e nell'Europa che conta dove sembrava non voler seguire i principi di Pierre de Coubertin. Affermava il pedagogista e storico francese: "L'importante non è vincere ma partecipare. La cosa essenziale non è la vittoria ma la certezza di essersi battuti bene". Aurelio De Laurentiis sembra che abbia sposato, contrariamente a quanto forse si credeva all'inizio della sua avventura a Napoli, i principi decubertiani rivolti a progetti, che propongano l'educazione all'Olimpismo e la realizzazione di modelli pedagogici da inserire nell'ambiente giovanile e nei centri di alta specializzazione di differenti discipline sportive.

    Una sola sostanziale differenza separa De Laurentiis dai principi del pedagogista francese: il trascorrere dei secoli ha trasformato i nobili ideali in opportunistiche azioni in linea con i tempi che viviamo e con le aspirazioni che una società, sempre più affaristica, ci pone come modello esistenziale.

    "Per me comunque la cosa importante è migliorare sempre, non pensare solo allo scudetto, in modo provinciale": questo quanto affermato dal presidente del Napoli al termine della vittoriosa partita disputata dalla squadra partenopea contro la Roma. Un pensiero di De Laurentiis non facile da condividere da parte del popolo napoletano che, in tempi remoti, ha avuto la fortuna di comprendere lo stato di ebbrezza misto ad un serafico senso di appartenenza ad un Mondo dove i palati fini seguono il calcio assaporando, con continuità, il gusto dei successi.

    De Laurentiis, valido imprenditore nel campo cinematografico, ha restituito il calcio a Napoli e, in poco tempo, ha portato la squadra azzurra dai meandri della serie C alle Coppe europee attraverso la disputa di campionati all'insegna di una competente e fruttuosa programmazione societaria. Gli obiettivi da raggiungere affascinarono il popolo partenopeo che videro, per la prima volta nel capoluogo campano, un opera di sana, proficua e lungimirante programmazione. Ogni serio progetto che abbia anche la funzione di indicare una strada vincente ad un popolo non può prescindere dal raggiungimento di sostanziali obiettivi.

    Napoli ha vissuto molti progetti partecipativi fini a se stessi. Il popolo partenopeo è stanco di vivere quotidianamente rendendosi complice delle altrui fortune: i napoletani vogliono la svolta per poter sedersi, a pieno titolo, al tavolo di alcuni, forse provinciali commensali, che hanno banchettato per molto tempo.

    Il progetto De Laurentiis prevede una crescita costante della società ma, forse, con dei limiti: raggiungere una discreta competitività, in particolar modo, in Europa per consolidare un marketing finalizzato al mantenimento del club secondo i dettami di un sano bilancio societario e in linea con il 'Fair play' voluto da Platini.

    De Laurentiis, essendo il proprietario del Napoli, può legittimamente optare per le scelte che ritiene più opportune per il suo club.

    "Un posto al Sole" con le dovute cautele per evitare scomode "scottature": un privilegio da conservare nel tempo senza osare di raggiungere una diversa e più ambiziosa collocazione. Se, poi, nel frattempo, dovesse arrivare, anche, una gratificazione dovuta alla vincita, per es, di uno scudetto, allora quel titolo potrebbe essere utile a garantire un progetto che ......

    i napoletani desiderano, davvero?

     

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