Ammesso che davvero Walter Mazzarri decida di rinnovare, per lui ci sarà un duro lavoro. Il Napoli della prossima stagione sarà molto diverso. Peserà come un macigno la possibile cessione di Edinson Cavani, che andrebbe sostituito con almeno un bomber di grosso spessore, se non due. Ma nella prospettiva del prossimo mercato non c'è solo la questione Matador. Purtroppo le operazioni sono partite con il piede sbagliato: a gennaio è arrivato il portoghese Rolando, preso in prestito con diritto di riscatto di sette milioni di euro.

Si tratta soltanto di indiscrezioni, ma a quanto pare il difensore non convince. Al di là della poca attitudine a giocare nella difesa a tre, il costo del cartellino del portoghese spaventa Bigon. E quindi ci si chiede perché prenderlo, soprattutto quando già si conosceva il prezzo del suo riscatto. E senza dimenticare che Campagnaro andrà via, il suo possibile sostituto, Mobido Diakité, è stato bocciato ancora prima di firmare. Sullo sfondo non c'è soltanto il temporeggiare vista la situazione di stallo di Mazzarri, ma anche una serie di ripensamenti legati all'ingaggio richiesto, vale a dire un milione di euro a stagione.

E quindi la strada per rinforzare il Napoli sembra subito in salita: oltre la difesa da sistemare, ci sono problemi anche a centrocampo. Dzemaili è in lista di sbarco, e neanche Inler convince. Questo senza dimenticare 'l'esercito' di prestiti che rientrerà a giugno e che già in partenza non convincono: Fernandez, Vargas e Dossena, tanto per fare i nomi più famosi. Ma anche in rosa ci sono giocatori che rischiano di finire fuori dai piani, e forse già lo sono, ad esempio Donadel e Calaiò (arrivato a gennaio, tra l'altro). E ancora, c'è il giovane Radosevic che non si sa ancora se è destinato ad essere lanciato tra i titolari o a finire nel calderone dei giocatori partenopei poco utilizzati.