Novanta minuti e passa in piedi, con le spalle rivolte alla panchina e lo sguardo fisso sul rettangolo verde, bagnato tanto quanto la sua tuta d’ordinanza, ricoperta da una giacca a vento rossa. La partita vissuta dall'allenatore del Napoli Maurizio Sarri racconta la tensione legata alla conquista dei tre punti, imprescindibili dopo il rocambolesco successo ottenuto dalla Roma a Marassi, contro il Genoa. E’ un fiume in piena il toscano, agitato nonostante il vantaggio targato Higuain: richiami e incitamenti, senza soluzione di continuità, noncurante della pioggia che ha non ha concesso soste a spettatori e calciatori.

A pochi metri Reja, battagliero quanto il collega, pienamente coinvolto nel match che, per i primi quarantacinque minuti di gioco, ha visto la sua Atalanta tenere bene il campo, dare filo da torcere ad un Napoli sotto ritmo, poco bello a vedersi e orfano degli spunti illuminanti di Jorginho, disturbato sul primo possesso da Diamanti. Troppo poco per convincere l’allenatore toscano, prodigo di consigli ed evidentemente non soddisfatto della resa dei suoi ragazzi, giù di corda e forse preoccupati dalla rincorsa della Roma.