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  • Tutti contro il Napoli:| Prepariamoci all'inferno...

    Tutti contro il Napoli:| Prepariamoci all'inferno...

    • G.S.

    Tanto adesso ci additeranno nuovamente come quelli avvezzi al vittimismo. Faranno in modo da farci passare per cialtroni e attaccabrighe, poco inclini alle regole, quando queste ci penalizzano. È il sistema, ormai noto e consolidato, dei rapporti di forza all'interno del campionato di serie A, che di sport ormai non ha quasi più nulla. Preciso come il passaggio delle stagioni, quando si arriva al mese di marzo, comincia la demolizione delle squadre che non possono far parte del club dei ricchi e nobili. Napoli al terzo posto: è mai possibile? Non si può sopportare che il presidente De Laurentiis debba disporre il prossimo anno di un bonus da quasi 50 milioni di euro, cifra che spetterà alla formazione che chiuderà il campionato al terzo posto. Non sia mai detto. Con la Juventus che ha investito cento milioni e può rientrarne solo con l'accesso alla massima competizione continentale, con la Roma che si è consegnata agli americani ad un prezzo-super solo in caso di partecipazione alla Champions, vi pare mai possibile che le ricchezze possano finire nelle casse di noi, poveri e miserabili meridionali? Sarebbe un insulto alla ragione di chi vive secondo la logica determinata dal sistema oligarchico, sancito dalle cinque superpotenze del calcio italiano.

    E allora, che ci facciamo ancora lassù, addirittura dopo 28 giornate? Stiamo esagerando e dobbiamo essere fermati. Nell'unica maniera che conosce chi non riesce ad essere meglio di te sul campo di gioco: utilizzare lo strumento degli arbitri. No, non fraintendiamo. Qui non c'entra nulla Calciopoli, con le schede sim distribuite per mantenere contatti e dettare ordini ai fischietti amici. Qui la logica è più semplice, ma sofisticata: viene utilizzato lo strumento di potere in possesso di chi decide sulle carriere degli arbitri. Ecco che ritorna il marchietto della 'sudditanza psicologica'. Cioè l'inconscia consapevolezza da parte degli arbitri, che procurare un danno ad un grande club, oppure non favorirlo in una circostanza dubbia, possa diventare un freno alla propria carriera di arbitro. È umano, siamo tutti fallibili su questa Terra. Però, se poi ne lamentiamo l'utilizzo improprio, lasciatecelo dire, senza la necessità di farci passare come gli psicopatici che non sanno dove attaccarsi per giustificare un insuccesso.

    Da San Siro al San Paolo, nell'arco di soli sette giorni, si è consumato il film (con scene simili) di un rigore assegnato e di un altro non dato. Non c'è uniformità di giudizio tra il presunto fallo di mano di Aronica, reputato da Rocchi meritevole di un rigore a favore del Milan, e l'intervento scomposto di Konè su Mascara, giudicato da Mazzoleni come un'azione regolare. Questa ostilità dei due arbitri in questione, esperti e quindi abili a manipolare il fallo a seconda di chi lo commette o lo riceve, potrebbe essere la prima pennellata di un disegno ormai noto. Difendiamo strenuamente questo terzo posto, perché ci aspettano dieci partite d'inferno.

    (Il Roma)

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