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  • Napoli: quando Lauro assunse uno psicologo

    Napoli: quando Lauro assunse uno psicologo

    Se non è vero che i neutrini vanno più forte della luce, c’è però il Napoli che va come il vento. Otto gol messi a segno in otto giorni (4 Cavani, 3 Lavezzi), uno solo al passivo per un autentico infortunio, riaperta la caccia al terzo posto in campionato, ottime chance di stupire il Chelsea anche a Londra nonostante i due psicologi mobilitati da Abramovich per psicanalizzare la squadra in crisi. Niente di nuovo sotto il sole. Mezzo secolo fa Lauro ne assunse uno solo, lo psicologo Luigi Ammendola, perché svelasse l’inconscio di un Napoli traballante fra Annibale Frossi e Amadei. Poi consigliò ai giocatori di mangiare pasta e fagioli perché li vedeva troppo “tirati”.


    Dunque, Napoli che ha ripreso a brillare, lustrato dal preparatore atletico Giuseppe Pondrelli, ben curato dai medici De Nicola e Canonico, massaggiato da Marco Di Lullo, strigliato a dovere da Mazzarri e rifinito da Nicolò Frustalupi con i suoi prodigiosi algoritmi. Portato alla giusta “temperatura” in questo momento di svolta della stagione, il superamento degli ottavi in Champions (impresa storica) e l’attacco alle posizioni di Lazio e Udinese, la coppia del terzo posto, l’ultima porta aperta sulla prossima Champions.


    Ritorna l’Inter al San Paolo e non è migliorata gran che dalla squadra che, un mese fa, si offrì al 2-0 del Napoli in Coppa Italia. All’Inter, oggi, non basterebbero tre psicologi per venire a capo della sua crisi (quattro partite senza segnare, cinque sconfitte nelle ultime sei gare). La beffa di Marsiglia ha aumentato lo scoramento del club, ma forse ha punito una formazione bislacca nella quale Zarate, all’ultimo fallimento, avrebbe dovuto fare il fenomeno e Forlan segnare un gol come, perseguitato dagli infortuni e con poche partite giocate, gli è capitato una sola volta a Palermo, cinque mesi fa.


    Della “vecchia guardia”, soprattutto Zanetti (39 anni) e Cambiasso (32) continuano a spremersi in un deserto di gioco e di idee. Ranieri ha giocato a Marsiglia con un abbottonatissimo 4-4-1-1. Si coprirà ugualmente al San Paolo utilizzando però una delle due punte (Pazzini, Milito) rimaste in panchina in Francia. L’Inter insegue anch’essa il terzo posto-Champions per non dichiarare fallimento, ma le condizioni più brillanti del Napoli dovrebbero ricacciarla indietro.


    Per gli azzurri sono 5 i punti da recuperare sulla terza posizione da che avevano, a fine gennaio, un ritardo di 11 lunghezze (dall’Udinese). Le lepri non corrono più: nel girone di ritorno 3 sconfitte per l’Udinese, 2 per la Lazio. Regge la Roma, allo stesso ritmo del Napoli (8 punti in cinque partite). E’ arretrata l’Inter (un punto nel ritorno). Delle cinque squadre alle spalle della coppia di testa, il Napoli sembra avere la migliore occasione per accelerare. La Roma ha un compito duro a Bergamo. L’Udinese ha giocato (e vinto) giovedì a Salonicco in Europa League e non è facile la trasferta sul campo del Bologna rivitalizzato da due vittorie consecutive. Gioca in casa la Lazio contro una imprevedibile Fiorentina e col “caso” Reja a complicarne il momento. Il Napoli potrebbe avvicinare ulteriormente il terzo posto che sarebbe il suggello a una stagione non facile, ma brillantemente rimessa in sesto.

    Contro l’Inter non giocherà Hamsik, squalificato, e ci sarà Pandev, un ex che ha molti motivi per farsi rimpiangere dal club nerazzurro. Un lieve turn-over aiuterà il Napoli ad avere energie fresche dopo l’impresa contro il Chelsea.


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