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  • Napolimania: altro che prematuro, per il contratto di Sarri è già lotta contro il tempo!

    Napolimania: altro che prematuro, per il contratto di Sarri è già lotta contro il tempo!

    • Marco Giordano
    Lo spettro della clausola rescissoria inserita nel contratto di Maurizio Sarri aleggia sul momento di grande euforia in casa Napoli. De Laurentiis, nelle recenti interviste, ha archiviato il tema con serenità, dicendosi non preoccupato: se son rose fioriranno, altrimenti ce ne faremo una ragione e si andrà avanti comunque. E’ vero, se il Napoli è sopravvissuto a Maradona potrà farlo anche a Sarri. Tuttavia la figura di questo tecnico è di importanza fondamentale per la continuità e l’evoluzione del progetto, che ha portato il Napoli a lottare con convinzione per lo scudetto ereditanto le macerie delle due Champions consecutive gettate alle ortiche in epoca Benitez. De Laurentiis, a cui va dato atto di aver vinto tutte o quasi le partite per i rinnovi contrattuali negli ultimi anni, ha ancora tutto nelle sue mani, ma non per molto. Ecco perché ridiscutere il contratto di Sarri è assolutamente prioritario e parlarne è tutt’altro che prematuro.

    LA CLAUSOLA - La clausola da 8 milioni ha valenza da inizio febbraio fino al 31 maggio 2018. Questo, e solo questo, il lasso di tempo che consentirebbe a Sarri di uscire dal contratto in essere. Un contratto che altrimenti avrebbe durata fino al 2020 in maniera tradizionale ed alle stesse condizioni economiche attuali: 1 milione e mezzo circa, più una serie di premi. Ingaggio importante per chi 5 anni fa veniva esonerato in Serie C, tutt’altro che parametrato però a quanto molti suoi colleghi, che del Napoli negli ultimi 2 anni sono riusciti a malapena a prendere la targa, percepiscono altrove. Oltre ai risultati tecnici, che già sono tutt’altro che banali, a un eventuale tavolo delle trattative, l’ex allenatore dell’Empoli può portare quelli ottenuti in termini economici. La cessione di Higuain per 90 milioni, a quasi trent’anni, a seguito di un rilancio incredibile delle quotazioni di un giocatore che sembrava in parabola discendente, che si somma a due qualificazioni Champions consecutive ottenute. Questo per quanto riguarda gli introiti già conseguiti, a cui va aggiunta una crescita incredibile del valore economico del parco giocatori, da Koulibaly fino a Mertens, passando per Ghoulam, Jorginho, Insigne e Callejòn: tutti valgono almeno il doppio, se non il triplo, rispetto a quanto valessero due anni fa.

    IL GIOCO DELLE PARTI - De Laurentiis può giocare a fare la voce grossa, scommettendo sul fatto che nessuno arrivi a pagare una clausola rescissoria di 8 milioni, che d’altro canto sarebbe senza precedenti, per un allenatore. Superato il 31 maggio, avrebbe nuovamente il coltello dalla parte del manico. Ma il calcio sta cambiando di giorno in giorno: fino a qualche mese fa per esempio era impensabile che un club arrivasse a spendere 400 milioni per due giocatori nella stessa finestra di mercato, come nessuno poteva pensare che qualcuno arrivasse pagare la clausola di Higuain, eppure entrambe le cose sono poi accadute. Mollare la corda con un po’ d’anticipo, in maniera preventiva e lungimirante, eliminando la clausola ed offrendo a Sarri un ingaggio maggiormente congruo al valore del suo operato, potrebbe rasserenare tutto l’ambiente in un’annata che ha tutti i connotati per diventare storica e che proprio per questo merita più attenzione ai minimi dettagli da parte di tutti, anche se poi, affidare le chiavi del Napoli a Sarri per un futuro lungo sarebbe tutt’altro che un dettaglio minimo. Il Napoli può farlo: raddoppiasse l’ingaggio a Sarri infatti, De Laurentiis addirittura spenderebbe meno dei 3 milioni e mezzo a stagione che offrì a Mazzarri per l’ultimo tentativo disperato di rinnovo e che poi andò a versare sul conto della famiglia Benitez.

    E SARRI? -  Tempo fa Sarri aveva dichiarato che attraverso il prossimo contratto avrebbe voluto arricchirsi, e che non si sarebbe visto come il Ferguson di Napoli perché un allenatore nella stessa piazza è un po’ come il pesce: “dopo un po’, puzza”. Tuttavia, firmare un contratto importante con il Napoli sin da adesso potrebbe convenire anche all’allenatore stesso. Non dovesse infatti arrivare nelle casse del Napoli tra febbraio e maggio quel fatidico bonifico da 8 milioni di euro, dal primo giugno Sarri si ritroverebbe prigioniero del contratto attuale con il club azzurro, volente o nolente, e dovrebbe rinviare il desiderio di arricchirsi ancora di un paio d’anni. L’offerta giusta quindi, al di là dei contrasti avuto con De Laurentiis negli ultimi mesi, potrebbe spingerlo ad accettare, per continuare ad allenare una squadra che come più volte ha detto gli dà gusto, anche in virtù dei diversi giovani che potranno sempre più crescere alle spalle dei titolari, grazie soprattutto ai suoi insegnamenti. Tutto ciò ammesso che qualcuno non gli abbia già promesso di liberarlo nei prossimi mesi, o che lo faccia a breve. Possibilità che non si può escludere, considerando l’eco e la risonanza che a livello internazionale stanno avendo le gesta della banda Sarri. Ecco perché De Laurentiis deve fare in fretta a chiudere la partita per non rischiare di avere brutte sorprese nel finale. Un vecchio difetto del suo Napoli che, sempre grazie a Sarri, sembra aver superato anche questo.
     

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