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  • Napolimania:| Bentornati, azzurri!

    Napolimania:| Bentornati, azzurri!

    • Francesca Fortunato

    Evidentemente i fischi hanno fatto bene. Le critiche piovute sul Napoli dopo il pari casalingo con l'Utrecht sono servite: la squadra ha tirato fuori tutta la rabbia che aveva in corpo ed ha trovato la prima vittoria in campionato battendo la Sampdoria. Non è venuta fuori solo l'anima degli azzurri, ma anche il gioco. Al di là dello svantaggio, arrivato con un rigore discutibile, ha fatto quasi sempre tutto il Napoli. La Sampdoria è parsa stanca (forse ha subito di più le fatiche di coppa) e i partenopei hanno preso possesso del campo riuscendo a sbancare Marassi dopo ben 20 mesi. Era tanto, infatti, che i blucerchiati non perdevano in casa.

    Qualcuno dirà: non è giusto affondare il colpo e parlare di crisi quando un paio di partite vanno male e dopo tre giorni annunciare che il Napoli è grande per una vittoria (un'ottima prestazione, più che altro). Da un lato è vero, ma la questione sembra essere più complessa. Il Napoli ha iniziato male, il mercato non ha convinto tutti e i dubbi su dove potesse arrivare la squadra c'erano (forse giusti, forse no). I titolari erano quelli della scorsa stagione e non sembravano in condizione. Poi, è toccato ai nuovi arrivati (acquisti che non hanno esaltato troppo la folla e quindi attesi al varco). Questo aveva preoccupato tutti, molti hanno iniziato a temere che quanto di buono fatto solo pochi mesi fa fosse una sorta di miracolo irripetibile.

    Ieri sera qualcosa è cambiato: Lavezzi, apparso particolarmente affaticato nelle ultime prestazioni, ha corso tantissimo (deve solo migliorare in fase di realizzazione e sarà tra i migliori in assoluto), Hamsik è tornato al gol, Grava si è avvicinato a quel difensore che lo scorso anno annientò Ronaldinho ripetendosi su Cassano, Maggio ha spinto moltissimo. Se si pensa che Gargano ha preso una traversa su punizione... allora si può dire: grande Napoli. Vuole dire che la squadra può farcela e che quando i giocatori sono al top riescono a competere con le grandi. Non era una tragedia prima e non è scudetto oggi, naturalmente, ma la gioia dei tifosi e la fiducia della stampa scaturiscono dal fatto che si è rivista la squadra dello scorso anno, quella che non molla e che non festeggia ma lotta.

    L'espressione sul volto di Hamsik dopo il gol del pareggio la dice lunga: tanta rabbia e voglia di rifarsi contro chi ha messo in discussione le sue doti e quelle dei suoi compagni. La verità è che tutti dovremmo imparare a mantenere un certo equilibrio in questi periodi. Quanto di buono fatto ieri, infatti, fa bene sperare e mette il Napoli su di un altro piano, ma non bisogna dimenticare le perplessità avute fino a venerdì: i circa 15 interpreti della magia dell'anno 2009/2010 ci sono e su quelli Mazzarri conta, ma considerando tutta la rosa si può dire che sia al completo e in grado di tenere questo ritmo con un triplice impegno? I vari Sosa e Yebda potranno davvero concedere a Pazienza, Hamsik, Lavezzi, Cavani e compagni un po' di riposo?

    Per rispondere al quesito bisognerà aspettare altre prestazioni, e forse lo scopriremo già mercoledì. La sensazione, però, è che adesso il mister non ci pensi proprio a fare il turnover, o almeno non a farlo massiccio come tentato contro l'Utrecht. Si cambierà qualche pedina alla volta. In ogni caso, ci penseremo domani... oggi è solo il momento di festeggiare. C'è bisogno di ripetersi mercoledì al San Paolo contro il Chievo e dimostrare che quell'inizio è stato solo un incidente di percorso. Unica critica: i diretti interessati continuano a dire che non hanno fissato obiettivi stagionali, ma volersi migliorare rispetto alla passata stagione (Napoli sesto in classifica) non significa arrivare almeno tra le prime cinque? Ai posteri l'ardua sentenza, intanto si festeggia. 

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