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Napolimania: due titoli vinti, il 2014 è positivo. Ma sul mercato serve un cambio di passo

Napolimania: due titoli vinti, il 2014 è positivo. Ma sul mercato serve un cambio di passo

Il bilancio
Un 2014 sicuramente positivo nel bilancio totale. Non può che essere così quando si collezionano due trofei ufficiali e si diventa la squadra più titolata dell'anno solare. Napoli che arricchisce la sua bacheca con Coppa Italia e supercoppa, arrivate in sei mesi. Due successi, due trofei che soprattutto per Rafa Benitez rappresentano la conferma che la sua gestione è stata vincente. Non si parla di scudetti o di Champions League, ma i titoli ci sono e quindi non si può che dire bravo al Napoli. Ma è ovviamente riduttivo fermarsi alle vittorie: pesa tantissimo l'eliminazione dalla Champions League dopo un primo posto conquistato giocando un calcio piacevole molto propositivo. Gli azzurri hanno realizzato il record di gol fatti, e nonostante una difesa piuttosto "allegra" si sono messi alle spalle di Juventus e Roma.

Tutto bello, ma uscire dai play off Champions League per mano di un modesto Bilbao (poi maltrattato ai gironi) è stato un errore imperdonabile. Un mercato estivo molto deludente, con tanti proclami e nomi che si sono rivelati soltanto aria fritta, ma anche a gennaio del 2014 non c'è stato il salto di qualità che poteva permettere di avvicinarsi alle prime due della classe. Tuttavia la Champions era conquistata, e presentarsi ai play off con la squadra indebolita e perdere col Bilbao ha macchiato tutta la stagione. Le due coppe mitigano la delusione, è vero, ma il 2014 del Napoli ha i toni in chiaroscuro di chi è bello ma anche incompiuto.

Il mercato
Sulla scorta di un 2014 disastroso sul mercato il Napoli sembra aver imparato dai propri errori. A gennaio dell'anno che è ormai finito sono arrivati rinforzi "di comodo" che non hanno spostato il livello della squadra, pur rivelandosi utili al turn over di Benitez. Ma è in estate che è stato fatto il pasticcio: squadra indebolita, innesti arrivati in ritardo (assurdo David Lopez all'ultimo giorno) e giocatori giovani presi e buttati nella mischia (Koulibaly). Già da questo gennaio il club azzurro vuole invertire la rotta: già preso Strinic, che di certo non cambierà le carte in tavola ma quantomeno assicurerà corsa e muscoli per dare fiato a Ghoulam, magari sperando che possa diventare una sorpresa. E poi c'è il colpo Gabbiadini: "mascherato" da sostituto di Insigne è in realtà un rinforzo di spessore. Giovane e di qualità che può giocare in ogni ruolo in attacco. In attesa di capire cosa ne sarà di Zuniga il Napoli potrebbe cedere qualcuno e prendere ulteriori rinforzi, ma per ora non ci sono grossi segnali. L'apertura a Lavezzi dovrebbe rimanere tale perché in fondo non serve l'ennesimo attaccante (c'è anche Michu), ma in caso di opportunità il d.s. Riccardo Bigon non si farà trovare impreparato. Meglio, però, sarebbe cominciare a "svecchiare" un po' l'organico di quei giocatori che non hanno fatto mai la differenza (Britos, tra l'altro in scadenza, Albiol e Inler, tanto per fare dei nomi ) e che dovrebbero lasciare spazio a qualche elemento dalle doti migliori.


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