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  • Napolimania: in Brasile largo allo Scugnizzo

    Napolimania: in Brasile largo allo Scugnizzo

    Il Brasile non è una favola. Ciò che si sogna da bambini può anche diventare reale, concreto. Come se si piombasse in una dimensione parallela. L’universo parallelo di Lorenzo Insigne vede l’Italia e la sua Frattamaggiore (oggi maxi-schermi in città per il match degli azzurri) lontani, ma che tifano senza sosta per lui. I suoi piedi sono dall’altro lato del mondo, quel Brasile che anche senza alcun minuto ancora giocato è già la storia. Un giovane calciatore che parte dal fondo che più fondo non si può è arriva all’apice. È vero, la prima partita è andata. Senza minuti giocati. Ma può anche andar bene così. L’esordio degli scugnizzi di Napoli c’è stato, ma a metà. Debutto per Ciro Immobile nel secondo tempo contro l’Inghilterra. All’appello manca Lorenzo Insigne. Lo scugnizzo azzurro si è accontentato della panchina, ma è pronto al suo esordio. Per ora Prandelli non lascia pensare a una sorpresa, ma l’attaccante del Napoli vorrebbe subentrare.

    Ha stupito tutti nell’ultima amichevole prima del Mondiale contro la Fluminense, ma la competizione ufficiale è un’altra cosa. La vera curiosità è nel vedere i due napoletani in coppia, come accaduto nella gara contro la Fluminense. L’intesa è sembrata quella dei bei tempi del Pescara di Zeman, e sarebbe bello vedere la coppia di giovani attaccanti all’opera anche in Brasile. Per ora l’ipotesi è difficile, in quanto la prestazione degli azzurri contro l’Inghilterra è stata positiva. Insigne è stato spettatore, mentre Immobile è entrato per mantenere il risultato favorevole. Insigne è rimasto sereno e concentrato: aspetta l’esordio oggi col Costarica. Anche un “pezzettino” di partita andrebbe bene per cominciare. Poi, chissà. In caso di vittoria dell’Italia il discorso qualificazione potrebbe essere già chiuso, e contro l’Uruguay Prandelli potrebbe davvero mischiare di nuovo le carte. Il sogno di Insigne e dei tifosi napoletani è che qualche minuto possa bastare per dei lampi, e perché no, anche un gol per guadagnare il posto da titolare e non mollarlo più. Magari un Paolo Rossi o uno Schillaci, che sono diventati eroi dei rispettivi Mondiali ai quali hanno partecipato, nel 1982 e nel 1990.

    Intanto in Brasile la famiglia di Lorenzo Insigne è al completo. Sin dal primo giorno con lui ci sono il padre, la madre e la moglie col figlio Carmine. Una famiglia unitissima in ogni occasione, da sempre al fianco di Insigne. Il mondo parallelo di Lorenzo può vederlo coi piedi sul terreno di gioco. Il suo habitat naturale: basterebbe anche qualche minuto per realizzare un sogno. Le decisioni, si sa, spettano a Prandelli. Di certo il suo pensiero va alla squadra. Anche senza giocare, o in attesa di fare qualche minuto, si impara tanto. Il Mondiale non è solo un’esperienza professionale, ma anche un’esperienza di vita. E poi il passo dalla comparsa ad essere protagonista è breve. Basta vedere cosa è accaduto con le convocazioni: Insigne sembrava destinato a fare mestamente le valigie e tornare a casa. Invece è stato convocato, e probabilmente il famoso ballottaggio con Pepito Rossi neanche c’è stato, visto che Prandelli aveva già da prima le idee chiare su cosa fare con lui. Ora il castello va costruito, ma le fondamenta e i primi mattoni ci sono. Resta ancora qualche minuto, per inaugurarlo e aprire i saloni della festa. Una Festa Mondiale.

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