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  • Napolimania: in Europa da sette anni di fila. Neanche la Juve
Napolimania: in Europa da sette anni di fila. Neanche la Juve

Napolimania: in Europa da sette anni di fila. Neanche la Juve

Una piccola elite europea formata da alcuni grandissimi club: sono Atletico Madrid, Arsenal, City, Tottenham, Bayern Monaco, Bayer Leverkusen, Borussia Dortmund, Paris Saint Germain, Lione, Barcellona e Real Madrid. E tra questi si è infilato anche il Napoli. Cosa hanno in comune? Un dato che dura da sette anni, per la precisione. Sono queste le uniche società in Europa ad essersi qualificate per le coppe europee nelle ultime sette stagioni consecutive. In pratica il Napoli ci riesce dal terzo anno in Serie A e mai più si è fermata. Sempre presenti in Europa, proprio come il Real Madrid o il Barcellona, o anche il Bayern Monaco. In Italia soltanto il Napoli, neanche la Juventus dei cinque scudetti ci è riuscita. È questo il dato che forse più di tutti riempie d’orgoglio il presidente De Laurentiis, perché è un successo trasversale che va oltre i giocatori e gli allenatori. Una società che riesce a portare sempre la squadra a giocare in Europa. Tre Champions League ai gironi (compresa questa appena conquistata), una Champions “presa” per i play off (che poi andarono male), poi due volte in Europa League a partire dai gironi e una Europa League con un preliminare da giocare. Un bottino di tutto rispetto, che non rovina la presenza costante degli azzurri in Europa.

Fare la massima competizione partendo dai gironi tre volte in sette anni è un traguardo notevole. E ancora De Laurentiis punta a ritornare in Europa. E pensare che la “piccola” Europa League spesso è stata motivo di delusione. Eppure per moltissime società centrare ogni anno la partecipazione ad una coppa continentale è impossibile. L’obiettivo è far meglio “all’interno” delle stesse competizioni. Il Napoli ha raggiunto una volta gli ottavi di Champions League e le semifinali di Europa League come miglior risultato. Poi eliminazioni, due volte ai sedicesimi di Europa League e una volta agli ottavi di finale. Bene ma non benissimo: si deve migliorare. Ma intanto è importante “esserci”, senza dimenticare che bisogna ambire sempre al massimo.

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