Si va, si comincia. Se non è ancora fuga poco ci manca. Quel poco è la vittoria della Juventus ieri contro la Roma. Dybala permette ai bianconeri di rimanere a due punti dal primo posto occupato dagli azzurri. Prove di fuga, aspettando un passo falso di Allegri o lo scontro diretto del 13 febbraio. Ha sbagliato tanto chi pensava che il casino montato con gli insulti pseudo-omofobi potesse rovinare l’ambiente-Napoli. Forse, chissà, era stato il pensiero che aveva avuto lo stesso Roberto Mancini. Sì, colui che pensava di aver vinto, segnando per la sedicesima volta un solo gol. Invece la settimana "alimentare" di Mancini è cominciata col "finocchio" (quello urlatogli da Sarri) ed è finita con la Lasagna. Quella del Kevin del Carpi, che fino a qualche anno fa giocava in Promozione e che ieri ha gelato San Siro con un bellissimo gol. Ma se il piatto tipico di Carnevale (e coi tempi ci siamo) è indigesto, il Napoli è invece ingordo di gol, vittorie e punti. Se l’Inter si ferma ancora il Napoli vola.

Alla faccia delle polemiche, ormai sedate anche ufficialmente con scuse e controscuse, partite dalle “Iene” e finite con sciarpe e preannunciate con comunicati ufficiali. Ma Maurizio Sarri se ne frega di tutto, e pur avendo capito l’errore ed essersi scusato, ora non pensa ad altro che a questo primo posto. La Juventus c’è, e probabilmente da dietro qualcuna (Inter compresa) si farà di nuovo sotto, ma l’allenatore azzurro ha capito che bisogna arrivare allo scontro diretto del 13 febbraio davanti ai bianconeri, ovviamente, ma anche con l’obiettivo di non farsi superare in caso di sconfitta. È quello probabilmente il monento in cui il campionato si potrebbe decidere. Intanto il Napoli vince, lo fa giocando bene e dimostrando che la sconfitta interna contro l’Inter in Coppa Italia (che è costata l’eliminazione) non ha portato contraccolpi.