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  • Napolimania: non è solo cazzimma, Insigne è diventato un leader

    Napolimania: non è solo cazzimma, Insigne è diventato un leader

    Lorenzo Insigne: un gol geniale a Madrid, uno splendido ieri a Verona con il Chievo, 8 nelle ultime 13 di campionato e in mezzo anche tanto lavoro sporco. Oltre alla famosissima cazzimma del Bernabeu sdoganata in Champions da De Laurentiis che alla fine è diventata il simbolo delle polemiche: può bastare per blindare Lorenzino? Sembra proprio di si: tant'è che le parti lavorano per arrivare al brindisi. Nel frattempo, però, lui continua a volare: e al di là dei gol e delle giocate, tutte cose tipiche del suo talento, oggi Insigne sta giocando da leader per la squadra. Da grande. Maturo, completo: è questo è di certo l'aspetto più importante.

    APPLAUSI E FISCHI - E allora, Lorenzo il Cazzimoso (ex Magnifico): potrebbe essere questo il nuovo soprannome di Insigne. Si fa per ridere, si fa per scherzare in nome dell'allegria che il suo calcio regala. Calcio a tratti davvero regale, pienissimo di estro e classe. E poco importa se di fronte ci sono Navas o Sorrentino: il giro impresso al pallone è sempre lo stesso. Ecco, il tiro a giro: una croce e una delizia. L'emblema del suo stato di forma e degli applausi, che un po' di tempo fa è stato invece anche l'oggetto dei fischi: ne ha beccati, Lorenzino, al San Paolo. E per quanto possa sembrare strano, beh, è accaduto: Napoli è sempre molto, troppo esigente con i suoi figli.

    AMORE E FIRME - Lui, uno degli insostituibili di Sarri, in campo per 22 partite consecutive da primo minuto dall'Empoli al Chievo, passando per il Real e la Coppa Italia, sembra però aver conseguito quella consapevolezza finale. Quella definitiva, che da' forza e anche ardore: Insigne non si abbatte più, per niente, e anzi sorride, partecipa, trascina e decide. Il suo gioco è uno spettacolo, vero, e quando la vena è meno ispirata è il Napoli a pagarne in termini di incisività: in una parola, oggi è davvero un leader. Parallelamente, la questione del suo contratto, in scadenza nel 2020, continua. Anzi, è ripresa: un primo incontro alla vigilia del Real, in sede, e poi un nuovo appuntamento quando De Laurentiis tornerà da Los Angeles. La voglia del club di perderlo è pari a zero, e conoscendolo un po', nonostante la corte del nuovo Milan e le lusinghe, anche la sua di lasciare Napoli: sembra una storia già scritta, avanti insieme felici e contenti. Non resta che discutere, limare e firmare: un talento così, così innamorato della maglia, va blindato. Con una bella firma a giro: a effetto.          

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