Non è stato bello sentire Walter Mazzarri invocare le partite in trasferta per vedere il Napoli giocare bene a calcio. Gli azzurri hanno vinto soltanto quattro delle dieci partite al San Paolo: 'Dobbiamo imparare a vincere più fuori che in casa. Al San Paolo sta diventando tutto difficile, perché con queste avversarie chiuse abbiamo spesso difficoltà. Fuori casa riusciamo a fare di più la partita, e abbiamo la possibilità di esprimere meglio il nostro calcio', ha detto l'allenatore di San Vincenzo. Però una risposta indiretta, anzi una bella zeppata, gliel'ha tirata Pioli: 'Se il Napoli crede di essere forte deve imparare a far gol anche alle squadre forti'.

Ecco il punto: le squadre 'piccole' vanno a difendersi al San Paolo, ma lo fanno anche a Milano o Torino. Di certo gli allenatori delle 'grandi' non giustificano prestazioni negative con l'atteggiamento degli avversari. O meglio, certi problemi si cerca di superarli: dire che bisogna aspettare la trasferta per poter fare un buono gioco è una chiara ammissione del limite del Napoli. Che piaccia o no, il gioco di Mazzarri è il contropiede, cosa che al San Paolo ormai non si può più fare. Ora, non sarebbe meglio trovare qualche soluzione per superare questo problema?

Di certo questo problema non si risolve chiedendo una deroga alla Lega per giocare sempre fuori, e nemmeno comprando tanti giocatori. Forse qualche variante tattica potrebbe essere una soluzione. Se Mazzarri riuscisse a rinunciare a un difensore sin dal primo minuto e mettere un 4-3-3 si darebbe più tranquillità ad Inler, e meno responsabilità offensive a Dossena e Maggio. Inoltre, si metterebbe a riposo uno tra Aronica e Campagnaro, che non sono in un buon momento. Ma visto che è difficile vedere un cambio tattico, bisognerebbe auspicare qualche cambio negli uomini.

Anche qui Mazzarri ha dato un input: 'Se si vuole crescere qualcuno deve imparare a stare fuori. Chi è più in forma gioca. Avere cambi importanti è il passo giusto verso la crescita che noi vogliamo fare'. Infine: 'Da quando c'è Inler subiamo di più in difesa'. Ecco, allora perché Mazzarri non cambia qualche uomo? Forse ha lanciato un messaggio cifrato. I cambi lui li farebbe pure, ma magari le alternative attualmente a disposizione non danno certezze. Fernandez non si capisce ancora se deve giocare a destra o al centro, Britos è in fase di recupero, Dzemaili gioca più per necessità che per virtù, mentre Zuniga fatica a fare il vice di due giocatori (Maggio e Dossena). Infine, Vargas deve ancora crescere. A questo punto, qualcuno ascolti Mazzarri.