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  • Napolimania: Reina, le lacrime preventive non bastano. No sostituto? Non parti

    Napolimania: Reina, le lacrime preventive non bastano. No sostituto? Non parti

    “Pepe, è un addio?”
    “Non lo so”.


    Intanto Reina, a scanso di equivoci, ha già salutato. Lacrime preventive, ma emozioni reali, sincere, impossibile da mettere in dubbio per chi ha sentito Napoli e la napoletanità scorrergli dentro come pochi tra gli stranieri che hanno vestito la maglia azzurra. Le lacrime però non bastano perché la parola fine venga finalmente messa su questa storia, colpevolmente trascinata troppo per le lunghe. Serve innanzitutto un sostituto all’altezza e questo è tutt’altro che banale: Rulli e Rui Patricio i nomi, facile a farli, difficile a prenderli. L’argentino è stato finora blindato dalla Real Sociedad, forte della clausola rescissoria da 40 milioni di euro, ed è complesso pensare che la posizione possa essersi ammorbidita con il passare del tempo e l’avvicinarsi della chiusura del mercato. Il portoghese, campione d’Europa, è legato allo Sporting Lisbona da un contratto fino al 2022. Sporting, che dopo aver demolito la Steaua Bucarest si è assicurato anch'esso un posto nella fase a gironi della prossima Champions League. 72 ore per fare ciò che non è stato fatto in due mesi: spesso è la regola del nostro mercato, ma per un ruolo così delicato, in un momento storico così importante, sembrano davvero poche.

     
    L’ULTIMA PAROLA – La legge del mercato impone ormai che sia il volere dei giocatori a farla da padrona e Reina non può restare indifferente al corteggiamento del PSG dopo che De Laurentiis, con cui il rapporto è logoro da un po’, l'ha più volte deleggittimato della sua centralità (sebbene un portiere poi alla fine non l'abbia preso) chiudendogli la porta in faccia per il rinnovo di contratto. Un contratto però ancora in essere, fino al prossimo giugno, che lascia al Napoli, in ogni caso, l’ultima parola. L’offerta che arriva dalla Francia oltre ad essere ottima per Reina è sicuramente notevole anche per la società che però non può permettersi un clamoroso salto nel vuoto cambiando alla cieca il portiere a stagione in corso, malgrado questa scelta probabilmente andasse fatta, magari con tempistiche diverse. Troppo, d’altro canto, lo spessore umano di Reina ed il suo legame con questo gruppo, allenatore in testa, per credere che lo spagnolo possa mettersi troppo di traverso. Il Napoli si guarderà attorno, ma a prescindere dalle lacrime non ha alcuna smania di cedere Reina. Lo spagnolo si aggregherà al ritiro della nazionale e sarà quindi lontano da Napoli nelle ore decisive. A Napoli, invece, è atteso Aurelio De Laurentiis che avrà il suo bel da fare, soprattutto sul mercato in uscita, nei giorni a venire. Sta a lui, su suggerimento di Giuntoli ed opinione di Sarri, prendere una decisione. Senza dimenticare il rinnovo di Ghoulam, che non ha scadenza 31 agosto, ma che viste le prestazioni in continuo crescendo offerte dall'algerino e l'ingresso nell'ultimo anno di contratto, è diventato sempre più una priorità.
     
    PARTENZA SPRINT – Caso Reina che torna a monopolizzare l’attenzione, mettendo in secondo piano quello che è il responso del campo. Un campo che racconta di un Napoli da quattro vittorie, tutte con due gol di scarto, in altrettante uscite stagionali. Tenendo conto dell’importanza cruciale del play-off di Champions, si può parlare probabilmente della miglior partenza della storia recente del club azzurro. Superato, in qualche modo, pure il mal di Gasperini. Le stesse difficoltà dello scorso anno le si sono viste anche nei primi 57 minuti della gara di ieri. Contro il dominio del Napoli esiste ancora un antidoto ed è sempre lo stesso: grande aggressività, costrizione a duelli uno contro uno, marcatura asfissiante su Jorginho, chiusura delle linee di passaggio a centrocampo, raddoppio costante sugli esterni, soprattutto nel correre dietro a Callejòn nei suoi movimenti senza palla e poi sfruttare la solita disattenzione sulle palle inattive, che prima o poi, arriva sistematicamente. “Il gioco del Napoli è facile da leggere, ma difficile da fermare” diceva l’anno scorso il tecnico del Crotone Davide Nicola, ma ai ragazzi di Gasperini l’impresa riesce un po’ più naturale che ad altri. L’alternativa allo spartito di default non è stata ancora trovata, ieri però, il Napoli ha trovato la magia di un singolo a togliere le castagne dal fuoco. L'assolo estemporaneo che rompe con la melodia di sottofondo, un’arma che l'anno scorso era troppo spesso mancata. Il colpo di genio di Zielinski, fino a quel momento completamente out dalla partita, un gol da fuori area di un centrocampista che rappresentava una rarità assoluta nel repertorio del vecchio Napoli e che rappresenta invece una soluzione imprescindibile per le squadre che aspirino a vincere i campionati e che per tanto sono chiamate a vincere con continuità anche queste partite.

    I RICAMBI DA SCUDETTO - La differenza ieri è arrivata dal centrocampo: Sarri lo sostituisce tutto nel corso della gara ed Allan, Diawara e Rog cambiano la partita subentrando nell’ultima mezzora. E’ lecito e va perdonato a Jorginho ed Hamsik di non essere al meglio dopo un avvio di stagione così probante che li ha sempre visti protagonisti, anche se lo slovacco non è ancora mai parso nella migliore condizione. I due hanno diritto a riposare se serve, considerata la qualità delle alternative a disposizione nel reparto in cui il Napoli ha investito maggiormente nelle ultime finestre di mercato. Le sensazioni di questa primissima parte di stagione sono estremamente positive e se questo Napoli, incoronato anche da Guardiola come una delle migliori realtà a livello continentale, dovesse imparare a dominare le difficoltà sul proprio cammino così come domina il gioco ed il possesso di palla, ecco che l’ambizione scudetto sarebbe destinata a farsi sempre più forte. Con Reina o con un portiere migliore, senza regalare niente a nessuno.
     


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