È stato il tormentone dell’estate scorsa: il Napoli col trequartista. Sarri ci ha lavorato parecchio, nonostante non ne avesse neanche uno di ruolo. Decise per Insigne che agiva da trequartista nel 4-3-1-2. Una scelta sulla carta opportuna, e promossa anche da molti opinionisti e tecnici. Invece l’esperimento non andò benissimo: a dirla tutta Insigne se la cavò bene, ma era evidente che giocare così fuori ruolo non lo aiutava ad esprimersi al meglio. Alla fine Sarri accantonò l’esperimento del 4-3-1-2 che aveva funzionato benissimo a Empoli. Non solo Insigne, ma troppi calciatori fuori ruolo (come Mertens e Callejon) e la stramba fissazione di cominciare con Hysaj a sinistra e Maggio a destra, e con Ghoulam in panchina. Sarri cambiò, e come tutti sanno passò al 4-3- 3 che da subito ha portato risultati. Del resto, non aveva alternative, e quel trequartista mai lo ha visto.

Quest’anno qualcosa è cambiato. Al di là di Insigne, sono arrivati due calciatori che seppur non trequartisti puri, possono muoversi nella posizione che tanto piace a Sarri. Sono Zielinski e Rog, in particolare il polacco è da tenere d’occhio. L’ex Udinese ed Empoli è un pupillo di Sarri, e può fare quel ruolo. Ma anche il croato può riuscirci. Pur non avendo un trequartista “puro” Sarri è tentato dal rispolverare il 4-3-1-2, ma solo se il 4-3-2-1 non darà risultati o se in generale ce ne sarà la necessità. L’idea dell’allenatore è utilizzare un modulo diverso a partita in corso, sfruttando delle sostituzioni strategiche. Una di queste è proprio l’ingresso di Zielinski o di Rog, che possono portare delle variazioni tattiche interessanti. Piace anche Diawara, ma al momento il ruolo dell’ex Bologna è più quello di vice Jorginho, anche se Sarri pure è stuzzicato dal vedere il giovane africano in uno schieramento con centrocampo più folto, visto che la posizione da vertice basso nel rombo è teoricamente meno congeniale alle caratteristiche del ghanese. Tante soluzioni, insomma, con la tentazione del trequartista che torna a farsi forte.