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  • Napolimania: Sarri unico promosso
Napolimania: Sarri unico promosso

Napolimania: Sarri unico promosso

  • Fabio Mandarini
Una cosa è certa: l'unico promosso a pieni voti, dopo la notte del Bernabeu, e' proprio Maurizio Sarri. Sì, lui, il tecnico entrato nel mirino di De Laurentiis in un dopo partita che avrebbe preferito essere piu' riflessivo che critico, ha superato come nessuno dei suoi l'esame Real. In che modo? Semplice: a lui non è venuta alcuna crisi di personalità, altro che storie, e anzi è stato l'unico a recitare anche a casa dei campioni il copione che ripete ovunque. Niente barricate o metamorfosi, e via con il solito Napoli. Che solito però non è stato: in tanti, troppi sono venuti meno nell'approccio e nella mentalità. Nella cazzimma. E questo, ma solo questo, è l'unico rilievo sacrosanto del presidente.

CHE REGALI - E allora, la storia di un 3-1 al Bernabeu: ci sta tutto, per carità, la differenza tra i due organici e' davvero notevole, per se gli azzurri piu' irriconoscibili di ieri - da Mertens a Koulibaly, passando per Albiol, Zielinski e Callejon tanto per fare qualche nome - avessero fatto la metà di quello che fanno di solito, evitando di sbagliare i passaggi piu' banali e i movimenti piu' conosciuti, probabilmente i danni sarebbero stati più contenuti. Il Real lo è già per definizione, e dunque i regali del Napoli in fase difensiva e offensiva non servivano per niente: ma tant'è, è capitato, è accaduto e dovrà insegnare. Si: la cattiveria si mette a Bologna ma soprattutto a Madrid. E per fare i grandi serve una grande personalità. Stop.

DA TORINO A MADRID - L'unico a non aver modificato di una virgola l'atteggiamento e' stato Sarri: in tuta con l'Empoli, in tuta con il Real; offensivo al San Paolo e anche al Bernabeu; grintoso ieri e anche oggi. Complimenti di cuore: per l'atteggiamento, per la coerenza, per aver dato alla squadra l'input di giocare il proprio calcio anche con i campioni d'Europa e del mondo. Anche con i piu' forti. Una crescita complessiva importante a distanza di un anno preciso da un'altra serata ancora piu' triste: Juve-Napoli 1-0, con il famoso gol di Zaza all'88', del 13 febbraio 2016. Ecco, in quell'occasione Sarri snaturò un po' il suo Napoli, in campo allo Juventus Stadium con lo stesso modulo apparente, ma in realtà quasi schiacciato in un 4-5-1 con Higuain super isolato e Insigne e Callejon sulla linea dei centrocampisti. Una rinuncia, un atto di debolezza che condiziono' la volata scudetto in negativo e che ieri al Bernabeu non e' stato neanche accennato. E questo si chiama carattere.  

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