Italia, Buffon: 'Da sfavoriti diamo sempre il meglio. Convocazioni di Prandelli giuste. Su Cassano...'
Il capitano della Juventus e della Nazionale Gianluigi Buffon è intervenuto a margine di un incontro al Palasport di Verbania intitolato "Lo sport come lezione di vita e di legalità" per raccontare la sua esperienza nel mondo del calcio e dello sport in generale.
Il neo campione d'Italia è stato intervistato da Maria Luisa Colledani de Il Sole 24 Ore.
SULLA SPEDIZIONE AZZURRA - "Negli ultimi 4 anni abbiamo costruito qualcosa di importante che ha riavvicinato molto i tifosi alla Nazionale
ed ha umenntato il senso di appartenenza. L' Italia nn è mai favorita, ce lo dice la storia, però la storia insegna che l'italia da sfavorita è sempre riuscita a ritagliarsi un ruolo da protagonista. Abbiamo tantissima voglia di stupire".
SULLE PARTITE PIU' IMPORTANTI - "La semifinale Germania-Italia del 2006 è stata bellissima anche per un senso di riscatto, gli italiani emigrati in
Germania volevano questa vittoria, e durante la spedizione mondiale era una sensazione palpabile. Quella che ricordo con delusione è stata quella contro la Corea nel 2002. All'epoca si usava il golden gol ed è stato scioccante essere eliminati in quel modo".
SUL RAZZISMO - "Quella brasiliana è una società molto aperta e multiculturale, non si verificano episodi di razzismo come in Europa.
Quella del razzismo è una piaga dilagante non solo nel calcio ma anche nella vita di tutti i giorni .Ovviamente tutto quello che accade allo stadio viene amplificato ma è presente anche e soprattutto nella quotidianità, quando le persone dovrebbero convivere nel pieno rispetto l'uno dell'altro.Penso che per debellare il fenomeno l'educazione che i genitori impartiscono ai bambini sia fondamentale".
SUL CALCIO - "Il calcio è lo sport nazionale perchè fa parte della nostra cultura e continuerà a tramandarsi di padre in figlio. E' uno sport economico ed è lo sport più aggregante in assoluto. Per i bambini non c'è niente di più facile che divertirsi giocando a pallone in ogni luogo".
SULL'INIZIO DI CARRIERA - "Sin da quando ho esordito mi sono sentito la pecora nera della famiglia, i miei genitori hanno fatto parte della nazionale di atletica, le mie sorelle di quella di pallavolo. Fortunatamente in Nazionale ci sono arrivato anche io. Durante i Mondiali di Italia 90 mi sono molto appassionato e avvicinato al mondo del calcio in via definitiva. Il portiere del Camerun N'Kono era il mio idolo assoluto. Grazie a mio padre sono diventato portiere. All'età di 13 anni avevo ormai giocato in tutti i ruoli e lui mi ha consigliato di provare anche a stare tra i pali. Da quel momento non mi sono più mosso dall'area di rigore".
SULLO SPORT - "Spesso le troppe aspettative dei genitori allonatanano i bambini dal bello dello sport. A mio avviso i ragazzi dovrebbero sempre cercare di affrontarsi in maniera leale e vera nel rispetto delle regole, così facendo si cresce anche nella vita di tutti i giorni".
SULL'AMICIZIA - "In tutti questi anni di carriera ho avuto la fortuna di incontrare persone splendide. La persona con cui ho coltivato il più grande sentimento di amicizia è Alex Del Piero, insieme abbiamo trascorso momenti indimenticabili, sia belli che brutti".
Successivamente Buffon è stato intervistato da Sky Sport 24: "Prandelli ha creato un mix ideale. Credo che siano convocazioni giuste e meritate, il ct ha guardato in base al rendimento e al campionato per stilare i 30 nomi. La chiamata di Cassano è meritata, ci sta per quanto mi riguarda. Vedremo se questo mix sarà vincente, però è normale che ci siano scontenti quando devi selezionare un numero ristretto di giocatori. Mando i saluti e i ringraziamenti da parte di tutto il gruppo a ragazzi come Diamanti, Giaccherini, Gilardino e Criscito che non ci sono ma che quando sono stati con noi si sono dimostrati giocatori e uomini di spessore".
