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  • No al derby alle 12.30: tifosi Genoa e Samp uniti nella protesta contro la Lega. Hanno cento volte ragione

    No al derby alle 12.30: tifosi Genoa e Samp uniti nella protesta contro la Lega. Hanno cento volte ragione

    Un derby con gli spalti vuoti. E’ quanto si rischia di vedere a Genova, domenica 2 febbraio, alle 12.30: la protesta durissima delle tifoserie di Genoa e Sampdoria sta crescendo. Non sono più solo gli ultras a dichiarare che non entreranno allo stadio, privandolo del magnifico spettacolo delle gradinate ricche di coreografie e di colori, ma anche i tifosi genoani dei distinti e di altri settori. Che rinunceranno non solo a esporre coreografie già preparate con notevoli sforzi economici e personali, ma anche a essere presenti sugli spalti. Non rinunceranno però alla protesta fuori dai cancelli.

    L’invito dei gruppi della Nord e degli Ultras della Sud è stato raccolto, stamattina, anche dall’Associazione Club Genoani: “Per l’ennesima volta - scrivono - il mondo dorato delle televisioni a pagamento ed il dio danaro impongono scelte scellerate come quella di far disputare il Derby della Lanterna alle 12,30, infischiandosene del malcontento e dei disagi di una citta’ intera.

    Purtroppo si e’ ancora registrata l’assoluta pochezza delle istituzioni locali che supinamente hanno subito questa decisione per poi con colpevole ritardo provare a fare la voce grossa. E’ giunto il momento che i veri Tifosi, quelli che le partite le vivono e le soffrono direttamente allo stadio con passione e vero amore diano un forte segnale per dire basta alla strafottenza di Lega e TV e tutti coloro i quali ne calpestano bellamente da sempre interessi e sentimenti. L’Associazione club genoani quindi invita tutti i tifosi del Genoa a lasciare vuoto il Ferraris e a concentrarsi sotto la Gradinata Nord per manifestare il proprio dissenso contro questa vergognosa indifferenza. Il derby vuoto guardatevelo voi padroni non desiderati del calcio, noi in piazza a lottare per la nostra Fede e la nostra Tradizione che non ha mai visto un derby all’ora di pranzo”.

    Figgi do Zena dal canto loro scrivono che “l’orario scelto offende le tifoserie organizzate cittadine, non offrendo le condizioni per la preparazione di ciò che rappresenta l’appuntamento di tifo evidentemente più importante della stagione: le coreografie. E’ facilmente deducibile che l’unico fine per il quale viene imposto un simile orario e’ quello di garantire maggior ricavo economico alle televisioni ed ai media tutti.

    L’idea che un derby dipenda da motivi beceramente economici è una violenza ed un attacco sconcertante alla città di Genova che non possiamo quindi assolutamente consentire. Siamo inoltre convinti che sia interesse dell’intera città lo svolgimento del derby in un orario compatibile con le esigenze di tutti i cittadini, ivi compresi gli esercenti dei banchi della Fiera di Sant’Agata che altrimenti si vedrebbero costretti ad assistere agli evidenti disagi relativi allo svolgimento contemporaneo di due così grandi ed importanti manifestazioni cittadine. Pertanto, con profonda rabbia e altrettanta determinazione, annunciamo che il club Figgi do Zena rinuncerà ad esporre, nel settore Distinti del Ferraris, la propria coreografia di ben 1.600 mq, peraltro ovviamente già pronta ed ottenuta con sforzi economici ed organizzativi enormi, rinunciando altresì a varcare le porte dello stadio, come atto di protesta strutturato insieme al resto della tifoseria genoana”.

    In attesa di ulteriori eventuali adesioni, si attendono ora delle mosse da parte delle società, della Lega e anche del prefetto. Giocare un derby senza spettatori, anzi con decine di migliaia di tifosi assiepati fuori dallo stadio, potrebbe a questo punto davvero prefigurare quei «problemi di ordine pubblico» che consentono lo spostamento di una partita.

    ilsecoloxix.it

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    (x.j.). I tifosi del Genoa e della Samp hanno cento volte ragione e fanno bene a ribellarsi contro una decisione assurda, ingiusta e ingenerosa che li penalizza proprio in occasione della Partita dell'Anno. In Lega, dove si sono venduti mani e piedi alle tv, devono ficcarsi in testa una vlta per tutte che è ora di piantarla con un calendario schizofrenico, intasato, allestito senza capo né coda, a detrimento anche degli interessi della Nazionale, che svuota gli stadi perchè gli appassionati ne hanno le tasche piene. E lasciamo stare il discorso sulla disorganizzazione della Coppa Italia, sennò facciamo notte.

    Bisogna smetterla, una volta per tutte, di considerare i tifosi come polli da spennare: allo stadio, con biglietti e abbonamenti carissimi, con gli abbonamenti alle pay tv e alle pay per view, con le obbrobriose seconde, terze e quarte maglie che costano sempre di più e calpestano la tradizione e la storia di troppo club.

    Noi stiamo con i tifosi del Genoa e della Samp, perchè questa protesta sacrosanta abbia successo.

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